Diritto alla condivisione
Lettera aperta al "pirata" che vuole sbarcare in Europa
Uno scambio di idee tra l'autore di "Elogio della pirateria" (io) e Alessandro Bottoni, fondatore del "Partito pirata" italiano e candidato alle europee
15 maggio 2009 - Carlo Gubitosa
Caro Alessandro,
Quando ho scritto "elogio della pirateria" non avrei mai immaginato che qualcuno avrebbe fondato di li' a poco un "partito pirata', ne' avrei mai sognato di vedere un "pirata" candidato alle europee... ma guarda te se nel terzo millennio si deve ancora solleticare l'immaginario del '900 con Sandokan e il Corsaro Nero per discutere del tema delicatissimo dell'accesso alla conoscenza. Mi piacerebbe chiederti tante cose, ma anziche' farti domande ti do' un suggerimento: non essere una "avanguardia esperta". Nella sinistra le avanguardie esperte sono durate sempre poco. Penso a gente come gli ex-senatori Semenzato e Cortiana, che hanno fatto un lavoro grandioso in solitudine, presentando anche una proposta di legge sul diritto d'autore per annullare gli effetti della legge varata nel 2000 sotto i baffetti di D'Alema. Te la ricordi vero? Quella che ha cambiato una parolina per cambiare tutto, dichiarando punibile penalmente non solo il "lucro" (copio su larga scala per fare soldi) ma anche il "profitto" (faccio una singola copia privata per accedere gratis alla cultura cosi' come faccio in Biblioteca quando mi fanno accedere a libri, film e materiali multimediali disponibili per il prestito). Erano talmente avanti da essere rimasti da soli, e sono andati talmente lontano che non li hanno piu' ricandidati. Facevano fatica a capirli. E da qui il mio suggerimento: oltre al tuo ruolo di "avanguardia esperta" e di "vedetta" su certi temi, prenditi anche il compito di far circolare informazioni e cultura tra i tuoi compagni di schieramento, perche' certe questioni sono talmente cruciali che non possiamo piu' abbandonarle agli addetti ai lavori. Prenditi sottobraccio l'amico Mussi e spiegagli perche' la prossima volta e' meglio che non si facciano tante feste a Bill Gates, e che col software libero si potrebbe risparmiare tanto denado pubblico, valorizzare i nostri professionisti dell'informatica e far circolare ricchezza che resta in Italia anziche' fuggire a Redmond o a Seattle. Prendi i "compagni che sbagliano" e aiutali a capire passo dopo passo, perche' ne sanno poco di tecnologie. Prima ancora di proporre provvedimenti e iniziative fai in modo che tutti i tuoi compagni di strada capiscano fino in fondo le ragioni profonde delle tue proposte. Insomma, il lavoro da fare sui temi della cultura e' "prepolitico" e per farlo dovrai essere uno scomodo grillo parlante che ricordera' a tutti, ogni giorno, che i brevetti sul software, la criminalizzazione della condivisione di conoscenza, le tante, troppe cessioni fatte anche a sinistra allo strapotere delle multinazionali del software e dell'intrattenimento sono un cancro silenzioso che avvelena la societa' dell'informazione. Conto su di te per questa opera preziosa di alfabetizzazione: al di la' dei nostri elogi della "pirateria", c'e' bisogno di gente seria che sappia rinnovare la sinistra. PS Questa lettera aperta non rappresenta in alcun modo una dichiarazione di voto... ci sto ancora pensando su !
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