Matite
I giardinieri di Santa Rosalia
Tratto dal numero 9 della rivista Mamma! (Primavera Italiana)30 dicembre 2013 - Giuseppe Lo Bocchiaro e Davide Leone
Carosello 250 x 250
Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero. E dunque non può cambiare, se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare.
A essere sinceri sono tanto alienato e schifato da chiedermi se davvero voglio fare qualcosa nei prossimi anni. Vedi, la questione è: sta diventando tutto come la rivista People. Tutta la radio, tutta la stampa, tutto quanto sta diventando così, anche l'industria editoriale. Ieri parlavo col mio agente e gli ho chiesto: "Pensi che di questo passo l'unica cosa vendibile sarà la biografia-marchetta di una celebrità?" e lui ha risposto: "Non lo so". Capisci, io me ne sto qui e mi chiedo se, come scrittore, non sarebbe meglio lasciar perdere tutta questa roba. Non mi metto certo a fare sviolinate strappalacrime, perché, come ho detto prima, so che mi è andata bene, non devo alzarmi la mattina e andare a lavorare in fabbrica dalle nove alle cinque o qualcosa del genere. E ho delle entrature, e tante altre cose, quindi non dovrei fare pena a nessuno. Ma allo stesso tempo, tutti quelli che conosco sono completamente alienati, scoglionati, nauseati da tutto, e so che gran parte di quelli che lavorano nei media e ci propinano questa roba sono alienati come lo è il pubblico. Il pubblico compra solo perché non gli viene offerto qualcos'altro. E, personalmente, mi chiedo quando la gente comincerà a dire "No! Mi rifiuto, non ne voglio più!"
Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l'accende, vado in un'altra stanza a leggere un libro.
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. Ciascuno con il proprio talento.
La mia teoria è che i nostri genitori si son goduti le pensioni baby, la scala mobile, il tempo indeterminato, lo statuto dei lavoratori, la sicurezza e che per farlo, visto che i soldi non c’erano, se li sono fatti prestare. Da chi? Da noi, accumulando un debito pubblico di proporzioni gigantesche che non hanno nessuna intenzione di appianare con sacrifici propri, intendono lasciarlo gentilmente in eredità a noi insieme ai soldi nel materasso (no dai, facciamo in bot, facciamo in fondi di gestione bilanciati a basso rischio) che useremo per ripagarlo. Perché preferiscano che si faccia in questo modo è evidente: in un mondo in cui i vecchi hanno tutto ed i giovani niente i vecchi comandano ed i giovani mendicano. Peccato che in questo modo si uccida il futuro. Peccato perché fottere la prossima generazione era un’impresa che affascinava anche me, avrei tanto voluto avere una chance di provarci in qualche modo.
Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini sono un partito politico.
Molti muoiono a trent’anni. E sono sepolti quarant’anni dopo.
Non dobbiamo leggere per dimenticare noi stessi e la nostra vita quotidiana, ma al contrario, per impossessarci nuovamente, con mano ferma, con maggiore consapevolezza e maturità, della nostra vita
Non è mai troppo tardi per farsi un'infanzia felice.
Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote, come un albero, e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere. Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.
numero testata 130640 del Registro Operatori Comunicazione (ROC).