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Comunicato stampa 1 settembre 2008

Libertà sul web e caso Ruta. Sentenza shock

Le motivazioni della condanna non appartengono ai contesti di una vera democrazia. Secondo il giudice, il blog Accadeinsicilia era addirittura un giornale quotidiano. Per l’informazione in rete potrebbe essere l’inizio del countdown.
1 settembre 2008

 

Il testo della sentenza emessa dal giudice Patricia Di Marco, che per la prima volta in Italia e in Europa ha condannato per stampa clandestina il curatore di un blog, non solo legittima la preoccupazione e la protesta che si sono levati dalle rete e dal paese negli ultimi mesi, ma offre ulteriori motivi di allarme. Come attestano le carte processuali e le note informative della polizia postale di Catania, la periodicità regolare di “Accadeinsicilia” non è stata assolutamente provata. Non poteva esserlo del resto, trattandosi di un normale blog. Il giudice conclude nondimeno che il sito citato non era soltanto un periodico: era addirittura un giornale quotidiano, condotto in clandestinità. Un assurdo, evidentemente: ma per far quadrare il circolo di una condanna necessaria, a dispetto della discontinuità di pubblicazione che emergeva dai dati, non ci poteva essere altra soluzione.

Tale fatto giudiziario viene da un contesto difficile. Come testimoniano numerosi eventi, alcuni poteri forti della Sicilia, sottoposti a critica, stanno facendo il possibile per far tacere Carlo Ruta, reo solo di credere nel proprio lavoro di ricerca e documentazione. Basti dire che solo negli ultimi mesi sono state inflitte allo storico ben quattro condanne, a pene pecuniarie e risarcimenti ingentissimi, per complessivi 97 mila euro, presso tre tribunali della regione. La gravità della condanna di Modica, pur rappresentativa del “senso della giustizia” che vige in taluni ambiti della frontiera siciliana, va comunque ben oltre gli scenari di riferimento, recando un naturale riscontro nell’attuale situazione politica, che sempre più pone in discussione le libertà sancite dall’articolo 21 della Costituzione.

Lontana dai motivi di una vera democrazia, ma prossima alle logiche che vigono a Teheran e a Pechino, la sentenza siciliana apre di fatto un varco pericolosissimo, offrendo ai potentati italiani, sempre più timorosi della libertà sul web, un precedente per poter colpire i blogger scomodi, i siti che fanno informazione libera, documentazione, inchiesta. E’ quindi importante che la risposta a tale atto, già imponente in rete e significativa in altri ambiti, si estenda ulteriormente.

 

 

Giovanna Corradini (redattrice)

Nikos Klitsikas (storico – Grecia)

Paolo Fior (giornalista)

Nello Lo Monaco (geologo)

Vincenzo Gerace (cancelliere)

Roberto S. Rossi (giornalista)

Carlo Gubitosa (giornalista scrittore)

Carla Cau (associazionismo ragusano)

Serena Minicuci (giornalista)

Vincenzo Rossi (giornalista)

Teodoro Criscione (studente)

Antonella Serafini (giornalista)

 

 

Versione inglese

Information on the Web. An Italian obscurantist sentence

 

An Italian blogger and historian, Carlo Ruta, has been condemned for “clandestine press” with justifications that do not belong to the contexts of a democratic country. This is the first case in Europe. It could be the beginning of the end of information on the Web.

 

 

An Italian judge, Patricia Di Marco, for the first time in Italy and in Europe has condemned a blogger to a financial sanction for “clandestine press”. This court decision has been formulated on the 8th of May 2008 in Sicily, by Modica’s law court. The justifications of the sentence have been published in August. This is a most serious fact that legitimate the worry and the protest that have been raised in Italy, with firm standing points of parliamentarians, historians, journalists, blogger, lawyers, associations. In such sentence, the judge has written that the tried site, www.accadeinsicilia.net, a normal blog, was to be considered a daily newspaper, lead clandestinely.

 

Such fact happens in a difficult context. Some strong powers in  Sicily are making whatever is possible in order to hush up Carlo Ruta, who is now the author of www.leinchieste.com and of numerous inquiries on the Mafia, politics, the illicit transactions of the finance. In recent months, three Italian law courts have passed judgment four sentences, the historian has been inflicted to pecuniary sanctions and huge compensations.

 

Far from the reasons of a true democracy, but close to logics that are in force in Tehran and Beijing, the Sicilian sentence make in fact a dangerous breach, offering to governments and to the economic and financial powers, which are more and more afraid of the freedom on the web, a way of hit against uncomfortable bloggers, the sites that publish free information, documentation, inquiries. It is therefore important that the civil mobilization, already imposing in Italy, is extended to all the European countries.

           

 

 

Giovanna Corradini (editor, Italy); Nikos Klitsikas (historian, Greece); Paolo Fior (journalist, Italy); Nello Lo Monaco (geologist, Italy); Vincenzo Gerace (chancellor, Italy); Riccardo Orioles (iournalist, Italy ); Roberto S. Rossi (journalist, Italy); Carlo Gubitosa (journalist writer, Italy); Carla Cau (teacher, Italy ); Serena Minicuci (journalist, Italy); Vincenzo Rossi (journalist, Italy); Pippo Guerrieri (journalist, Italy); Teodoro Criscione (student, Italy); Antonella Serafini (journalist, Italy ); Angelo Genovese (student, Italy); Giuseppe Virzì (blogger, Italy); Luisa La Terra (employee, Italy); Marco Benanti (journalist, Italy); Andrea Mangano (student, Italy); Pietro Lo Monaco (student, Italy); Luisa La Terra (employee, Italy)

 

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