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Immigrazione e media

Natale (FNSI): "sull'immigrazione ha ripreso quota il vocabolario dell’emergenza più ansiogena".

Al governo Monti - afferma Natale - chiediamo dunque di marcare una discontinuità, anche linguistica, con la comunicazione del precedente governo, che aveva consapevolmente speculato sulla paura degli immigrati.
13 maggio 2012

Comunicato del Presidente della Fnsi, Roberto Natale:

“Allarme”, “clandestini”, “invasione”, “ondate”. Dopo l’incontro di ieri tra il ministro degli esteri Terzi e il suo omologo libico, in numerosi telegiornali e giornali ha ripreso quota il vocabolario dell’emergenza più ansiogena: sulle coste italiane si starebbe per abbattere una nuova marea umana, brulicante e pericolosa. Ricordiamo alla politica le sue responsabilità: al governo Monti chiediamo dunque di marcare una discontinuità, anche linguistica, con la comunicazione del precedente governo, che aveva consapevolmente speculato sulla paura degli immigrati e sullo “tsunami umano” che avrebbe minacciato l’Italia. Ma è bene che anche noi giornalisti rammentiamo le nostre, di responsabilità: quelle alle quali ci richiama la Carta di Roma, sottoscritta nel 2008 da Ordine e Fnsi d’intesa con l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Siamo tenuti a dare un’informazione aderente ai dati di fatto e alla consistenza reale dei fenomeni; a usare le parole in modo preciso e rispettoso di esseri umani troppo spesso liquidati col termine spregiativo di “clandestini”; a ricordare quali siano le situazioni dalle quali questi uomini e donne vengono via, e perché. Stiamo ancora pagando, nella vita pubblica italiana, il conto di campagne politico-mediatiche tanto spregiudicate quanto efficaci. Non è proprio il caso di continuare a spargere veleni.

Roma, 13 maggio 2012

 

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