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Il magistrato ordina: non usate più il termine "extracomunitario"

Il procuratore capo di Savona, Francantonio Granero, firma una circolare per invitare gli uffici di polizia giudiziaria ad evitare il vocabolo in verbali e documenti. Un ottimo esempio che tutti gli uffici pubblici dovrebbero imitare
7 settembre 2011

 

Ecco una notizia importante. Il procuratore capo di Savona ha inviato una circolare agli uffici di polizia giudiziaria per invitare a non usare più, in verbali e documenti, il termine extracomunitario.

Giustizia

Il dottor Granero  riconosce che il vocabolo ha acquisito una connotazione dispregiativa. E, aggiungiamo noi, proprio con quell'intento è spesso utilizzata nei verbali e nei resoconti giornalistici: è quasi un indizio di colpevolezza, una connotazione tesa a suscitare distanza e sospetto.

Chissà se altri procuratori e altri uffici di polizia giudiziaria prenderanno ad esempio il caso di Savona; chissà se quest'indicazione diventerà pratica corrente - come giustizia e correttezza vorrebbero - in tutti gli uffici pubblici.

Chissà se nelle redazioni la lettura di questa notizia battuta dall'agenzia Ansa avrà spinto qualcuno a farsi qualche domanda, a chiedersi ad esempio se non sia tempo, anche per i giornalisti, di ripudiare parole ormai corrotte, oltre che sbagliate.

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La notizia dell'agenzia Ansa

PROCURATORE CAPO DI SAVONA CANCELLA IL TERMINE "EXTRACOMUNITARI"

CIRCOLARE A UFFICI PG, HA ACCEZIONE NEGATIVA.DOCENTE, HA RAGIONE (di Chiara Carenini) (ANSA) - GENOVA, 7 SET - La legge, scriveva Kant, deve proteggere l'autonomia, la liberta' e i diritti di tutti gli uomini. E forse per questa 'deontologia', per la quale un fine giusto e' il risultato dell'utilizzo di giusti mezzi, il procuratore capo di Savona Francantonio Granero ha deciso di firmare una circolare, protocollata proprio oggi, con la quale si invitano le forze di polizia giudiziaria a non utilizzare piu' in un verbale di contestazione di reato la parola 'extracomunitario' sostituendola con il termine 'cittadino straniero'.

Il magistrato, che non vuole commentare la sua decisione, deve aver pensato che la formula 'extracomunitario' stava cominciando ad avere connotazioni se non palesemente razziste comunque negative tanto che nei verbali di polizia l'aggettivo si applica essenzialmente a persone di colore, preferibilmente nordfricani e senegalesi e mai ad americani, canadesi, australiani e via dicendo. Dunque, dietro alla parola 'extracomunitario' ci sarebbe, secondo il ragionamento del magistrato, una 'antropologizzazione del reato' gia' predicata nell'Ottocento dal giurista-antropologo Cesare Lombroso che s'era inventato lo 'stigma della criminalita', e la determinazione genetica criminogena del 'reo nato'.

Granero ha probabilmente pensato che l'utilizzo di una parola ormai divenuta negativa non andava bene e cosi' e' partita la circolare che chiede alle forze di polizia di non utilizzare piu' quel termine. E ancora, visto che non esiste piu' la Comunita' Europea ma l'Unione Europea, inutile parlare di extra-communitas. ''Ha ragione - ha commentato il professor Luigi Lombardi Satriani, etnologo e antropologo, docente al Suor Orsola Benincasa di Napoli -. Sussistono vecchie teorie riciclate con una patina di modernismo che hanno inquietante

sapore razzista. Non esistono etnie, razze che abbiano propensione a delinquere. Il vocabolario non e' mai innocente, veicola valori e concetti e il termine 'extracomunitario' rivela una terribile regressione''.(ANSA).

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