I "nomadi molesti" e il Comune di Firenze
Pubblichiamo un comunicato del Comune di Firenze riguardante un intervento dei vigili urbani e dell'assessore al decoro Massimo Mattei e, a seguire, la lettera all'ufficio stampa del Comune e allo stesso assessore firmata congiuntamente da Giornalisti contro il razzismo e Cospe. Se riceveremo commenti e risposte dal Comune, sarà nostra cura renderne conto.
IL COMUNICATO DEL COMUNE
Controlli dell'assessore Mattei per la presenza di nomadi molesti
La Polizia Municipale allontana cinque rumeni che stazionavano lungo la ferrovia
L'assessore al decoro Massimo Mattei oggi ha effettuato, insieme ad alcuni vigili del reparto antidegrado, un controllo in alcune zone in seguito alle segnalazioni arrivate dai cittadini sulla presenza di nomadi. Prima tappa è stata piazza Savonarola, dove sono state allontanate due donne che stazionavano nel parcheggio chiedendo soldi agli automobilisti; poi è stata la volta di piazza Tanucci e di piazza Dalmazia. In quest'ultima zona la situazione è apparsa più problematica tanto che l'assessore Mattei ha richiesto un intervento mirato della Polizia Municipale nella zona ferroviaria lungo viale Corsica. Gli agenti del nucleo antidegrado hanno trovato, in una sorta di bivacco di fortuna, cinque persone (tutti uomini cittadini rumeni) già note alle forze dell'ordine. Queste sono state allontanate e la zona è stata ripulita dal Quadrifoglio. Uno degli uomini controllati era stato poco prima sanzionato dalla Polizia Municipale in viale Corridoni per aver violato l'ordinanza del sindaco contro la mendicità molesta: all'uomo è stato sequestrato anche il provento dell'attività illecita.
LA LETTERA ALL'UFFICIO STAMPA DEL COMUNE
Ufficio stampa del Comune di Firenze
(p.c. assessore assessore Massimo Mattei)
Vi scriviamo a proposito del comunicato stampa del 20 aprile 2010, intitolato “Controlli dell’assessore Mattei per la presenza di nomadi molesti. La Polizia Municipale allontana cinque rumeni che stazionavano lungo la ferrovia”. Poiché ci battiamo per un’informazione rispettosa dei diritti delle minoranze e contro gli stereotipi discriminatori che spesso compaiono nei media italiani, specie quando si parla di immigrati, dellla minoranza rom e del tema detto della sicurezza, ci permettiamo di richiamare la vostra attenzione su alcuni punti.
Il vostro comunicato, nel titolo, usa l’espressione “nomadi molesti” e poi specifica che “cinque rumeni” sono stati allontanati dalla ferrovia. Nel testo si spiega che i vigili del nucleo detto “antidegrado” e l’assessore Mattei siano intervenuti per la presenza di “alcuni nomadi”.
Il nesso fra la presenza dei “nomadi” e il nucleo “antidegrado”, di per sé, ci pare improprio e assai poco rispettoso delle persone di cui si parla, le quali oltretutto vengono definite “nomadi” senza che sia possibile sapere perché si scelga questa definizione. Nell’uso comune, specie nella cronaca nera e nei resoconti sulla questione della “sicurezza”, il termine “nomade” è utilizzato in senso dispregiativo, spesso per indicare persone di cultura rom, e senza che il dettaglio sia in ogni caso pertinente con i fatti descritti.
E’ noto, fra l’altro, che la grande maggioranza, quasi la totalità dei rom presenti in Italia non sono affatto nomadi e che questa definizione è utilizzata per giustificare la politica di segregazione in appositi campi nelle periferie cittadine. Di recente anche Amnesty International ha fatto notare quanto il ricorso a questa terminologia sia insidioso e funzionale a politiche di discriminazione (vedi il rapporto “La risposta sbagliata. Italia: il ‘Piano nomadi’ viola il diritto all’alloggio dei rom a Roma” sul sito www.amnesty.it).
Il gruppo "Giornalisti contro il razzismo" ha lanciato una campagna - “Mettiamo al bando la parola clandestino (e non solo quella)” - per invitare tutti i giornalisti a evitare questa parola usata così impropriamente e a discapito di una minoranza già sottoposta a pesanti vessazioni in Italia e nel resto d’Europa, come denunciato da numerose organizzazioni internazionali. E’ possibile utilizzare termini più precisi, e anche omettere superflue caratterizzazioni nazionali o di condizione sociale, garantendo così un’informazione migliore e al tempo stessa rispettosa di tutti i cittadini.
Molto spesso il ricorso a stereotipi negativi non è percepito come tale: parlare di “nomadi molesti” di questi tempi può sembrare “normale” e spesso nei media italiani si usano espressioni simili negli articoli, nei titoli, nei servizi radio-televisivi. Ma normale non è e simili accostamenti, possibili per i “cinque rumeni” in questione, sarebbero impensabili, a parità di violazioni supposte o commesse, per cittadini di altre nazionalità, di altra condizione sociale.
Il nostro intento è invitare voi, noi stessi, chiunque faccia informazione a qualunque livello, a riflettere con speciale dedizione sull’uso del linguaggio e sulla facilità con la quale certi gruppi sociali sono bersaglio di discriminazioni.
Grazie per l’attenzione e rinviamo al sito www.giornalismi.info/mediarom per ulteriori materiali di consultazione.
Giornalisti contro il razzismo
Cospe
Firenze, 21 aprile 2010