Toh, i romeni non sono delinquenti
Caritas Italia e Caritas Romania hanno curato una ricerca riguardante i cittadini romeni che vivono in Italia: abbiamo finalmente una fotografia della loro condizione, dei loro comportamenti e aspirazioni fuori dagli stereotipi - sarebbe meglio dire, senza gli stigma - che hanno caratterizzato il discorso mediatico. I romeni che delinquono, che stuprano, che non possono integrarsi e così via: c'è stato un periodo - grosso modo fra l'omicidio di Giovanna Reggiani da parte di Romulus Mailat (novembre 2007) e tutto l'anno successivo, con picchi attorno alle elezioni per il Comune di Roma del maggio 2008 - nel quale un clima d'astio generalizzato rendeva l'aria irrespirabile per i romeni residente in Italia (sono un milione 165 mila). Il governo romeno arrivò a realizzare e diffondere sulle reti televisive e radiofoniche italiane, oltreché sulla carta stampata, una sorta di "pubblciità progresso" per offrire un'immagine positiva dei cittadini romeni in Italia.
Oggi la ricerca delle Caritas ci dà alcune informazioni che riportano tutto sul piano della realtà. In merito alla presunta "propensione criminale dei romeni", a suo tempo argomentata da fior di intellettuali italiani, sulla scia di alcune sciagurate dichiarazioni di leader politici, la ricerca sostiene che "all'interno della colletività romena si registrano atti di criminalità, che vanno considerati nella loro gravità, senza però arrivare a conclusioni che contrastano con la realtà, etichettando tutti i romeni come una popolazione di delinquenti". Un dato fra gli altri: nel 2008 le denunce per reati attribuiti a cittadini romeni sono state il 13,8% del totale delle denunce riguardanti stranieri; i romeni sono il 24,5% degli stranieri residenti in Italia.
Va detto, per la precisione, che le statistiche criminali, per come sono costruite, non vanno prese come un indicatore assoluto e particolarmente affidabile: vi è sempre una distorsione, che può essere molto grande, fra denunce e reati realmente commessi, specie nella tipologia e nella gravità; la stessa indicazione sull'origine nazionale è attribuita a una piccola parte delle denunce ed è probabile che gli stranieri siano sovra rappresentati.
Detto questo, la ricerca è utile perché fornisce valutazioni e informazioni che vanno oltre la questione criminalità e quindi spinge a farsi domande e andare oltre gli stereotipi. Permette ad esempio di capire che l'immigrazione romena non è affatto transitoria: sei su dieci pensano di rimanere in Italia. Ecco un buon argomento sul quale riflettere sui media per aiutare a compiere scelte politiche conspevoli e proiettate nel futuro.
Nell'allegato l'articolo di Corrado Giustiniani sulla presentazione del rapporto (da Il Fatto Quotidiano)
Allegati
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Il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2010 (223 Kb - Formato pdf)Il documento è in formato PDF, un formato universale: può essere letto da ogni computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader". Per salvare il documento cliccare sul link del titolo con il tasto destro del mouse e selezionare il comando "Salva oggetto con nome" (PC), oppure cliccare tenendo premuto Ctrl + tasto Mela e scegliere "Salva collegamento come" (Mac).