"Clandestini" e irregolari, una distinzione di comodo
La Regione Toscana sta per approvare una legge sull'immigrazione che ha suscitato l'attenzione dei media nazionali perché ribadisce e formalizza alcune regole sempre seguite dai servizi pubblici, come la garanzia dei prestazioni urgenti anche a chi è privo di permesso di soggiorno. Ne è nata una discussione che ha avuto un'interessante espressione nello scambio d'interventi fra il direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini, e il presidente della Regione Claudio Martini.
La diatriba si snoda attorno al concetto di "clandestino", che in una certa accezione diventa lo strumento per affermare che certe scelte sull'ingresso e la presenza di stranieri nel nostro paese rispettano il principio di legalità. Qui sotto la lettera firmata da giornalisti, docenti, attivisti, studenti, con la partecipazione di "Giornalisti contro il razzismo".
La lettera aperta
Quando si dice "badante", ad esempio, forse non ci si rende conto che si sta usando un neologismo molto recente, che ha una precisa data di nascita e un intento comunicativo dispregiativo, cui non hanno aderito molte persone che hanno continuato a esprimersi come facevano prima di tale distorsione percettiva e morale. Molti di noi non hanno mai usato "clandestino" perché stigmatizzante e denigratorio, per indicare una persona priva di certi documenti. Altri, in genere più giovani, dopo averlo usato si sono resi conto di questo valore discriminatorio, e l'hanno abbandonato.
Non si tratta di un imbellettamento di facciata. Piuttosto, si tratta di denunciare la responsabilità che ci si prende quanto si finge un'innocenza del tutto improbabile, con un finto cadere dalle nuvole: "Ma come, non si deve più chiamare clandestino un clandestino?" La distinzione fra regolari e irregolari è fittizia e imposta da leggi inadaguate e tutt'altro che innocenti. Oggi è pressoché impossibile entrare in Italia con le "procedure di legge", che come noto non funzionano, tanto che in Italia si procede da anni e anni tramite ingressi e permanenze "irrregolari" e successive sanatorie, creando una situazione di precarietà, incertezza, discriminazione.
Oggi la distinzione fra regolari e cosiddetti clandestini è usata per accostare questi ultimi alla criminalità e quindi invocare la legalità per discriminare gli stranieri in arrivo o residenti nel nostro paese
Basterebbe regolarizzare chi vive e lavora in Italia e concedere un permesso per ricerca di lavoro a chi arriva nel nostro paese per eliminare di colpo i "clandestini" che tanto spaventano e che tanto giovano a certe campagne politiche e mediatiche. Ci avevate mai pensato?
Marina Veronesi, Centro interculturale Empolese-Valdelsa
Giuseppe Faso, Centro interculturale Empolese-Valdelsa
Viorica Nechifor - giornalista romena
Debora Lorenzi, Studentessa universitaria, Firenze
Sergio Bianchi, casa editrice DeriveApprodi, Roma
Tiziano Cini, Direttore ASEV, Empoli
Centro di Documentazione Carlo Giuliani (Settignano - Firenze)
Lorenzo Guadagnucci, Carlo Gubitosa, Beatrice Montini, Zenone Sovilla - Giornalisti contro il razzismo
Katia Raspollini - docente facilitatore linguistico Firenze
Anila Muço,mediatrice linguistico culturale,Pistoia
Sara Denevi - collaboratrice Anci Toscana
Barbara Romagnoli - giornalista roma
Daniele Barvieri - giornalista, Imola
Udo C. Enwereuzor - COSPE
Caterina Bertelli coordinatrice pedagogica del Centro linguistico interculturale Gandhi, Firenze
Delia Cosereanu - giornalista romena, Torino
Gabriella Giornelli, Pedagogista, Cesenatico
Piero Colacicchi, OsservAzione, firenze
Gabriella Miseria Insegnante scuola primaria Empoli
Milagros Cespedes Guevara -
Presidente Associazione FASIM (Forum Assoc Sociale Intercultura e Mediazione) PROVINCIA MASSA-CARRARA
Hamid Barole Abdu, poeta e scrittore, Modena
Maurizio Mazzocchi, dirigente Lega Cooperative, Pistoia
Paolo Buffoni - consigliere dell'associazione Todo Cambia, Milano
Mimina De Donatis, insegnante, Montespertoli (FI)
Piera Pareti - casalinga artista tuttofare - Coazze (To)
Santino Spinali - dipendente statale - Coazze (To)
Emanuele Magliano - cameriere (saltuario-quasi sempre in nero)
Alan Pona, facilitatore linguistico, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Firenze.
Udo C. Enwereuzor - COSPE - Firenze
Eugenio Simoncini, Dottorando di Ricerca in Chimica, Castelfiorentino
Stefania de Majo, Archeologa, Pisa
Valerio Simoncini, Laureato in Scienze Faunistiche, Castelfiorentino
Orlando Simoncini, Artigiano, Castelfiorentino
Chiara De Ceglia, Pensionata, Castelfiorentino
Eugenia Foddai - Casalinga, Brescia
Tiberio Tanzini, Dipendente comunale, Empoli
Sarina Aletta. attrice, regista, scrittrice. Roma
Elisa Gori, Centro Interculturale Empolese-Valdelsa
la redazione al completo de l'Altracitta'. - giornale della periferia, Firenze
Sergio Marzocchi, presidente Arci Empolese Valdelsa
Laura Albano Impiegata Firenze
Anna Rota Impiegata Milano
Luciano Scagliotti - ENAR European Network Against Racism
Maria Omodeo, Consulente Ong Cospe - giornalista pubblicista, Firenze
Sandro Margara, presidente, Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole
Giovanna Lucchesi, docente di lingue comunitarie, Pistoia
Milena Fidanzi - Impiegata, Follonica
Alberto Tassinari, ricercatore Ires Toscana, Firenze
samira karoui, Presidente associazione donne immigrate, Livorno
Maria Immacolata Macioti, Sapienza Università di Roma.
Patrizia, Lotti, ricercatrice, Ansas exIndire, Firenze
Luca Bravi, ricercatore, Università di Firenze
Adriano Prosperi, docente Scuola Normale Superiore, Pisa
Giulia Cerrone, insegnante in pensione, S. Casciano in Val di pesa
Federico Oliveri, docente, Università di Pisa
Marisa Cerchiaro, Insegnante facilitatore italiano L2, Bolzan
Grazia Naletto, Lunaria, Roma
Sara Palli, studentessa di scienze per la pace, lucca
Carlo Toniolo, libraio, milano
Milena Tzeggai, mediatrice interculturale, Firenze
Walter Peruzzi, dir. Di Guerre&Pace, Milano
Rosa Barone Assistente Sociale Castelfiorentino