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Aderisce anche Caterpillar

La popolare trasmissione di Radio 2 rilancia la campagna per la messa al bando della parola clandestino. Durante la puntata di mercoledì 18 marzo un sondaggio informale fra i cittadini immigrati per trovare le parole giuste per dirlo. C'è chi propone "spaesato", chi suggerisce "cittadino", "sans papier", "aspirante italiano"...
19 marzo 2009

Proseguono le adesioni "eccellenti" alla campagna per la messa al bando della parola clandestino e quindi un linguaggio più corretto da parte dei media quando si parla di immigrazione e minoranze, sotto attacco in questo periodo. Nel lancio dell'agenzia Redattore sociale riportato qui sotto, la notizia che Caterpillar - popolarissima trasmissione di Radio 2 - ha aderito alla campagna, rilanciandone i contenuti durante la puntata di mercoledì 18 marzo.

 

Anche Caterpillar (Radio2) dice no alla parola clandestino

I conduttori Cirri e Solibello rilanciano la campagna nazionale
partita dalle agenzie di stampa Redattore sociale e Dire e interrogano
gli immigrati. ''Aspirante italiano, spaesato, senza documenti:
chiamateci così''

Caterpillar (Radio 2 Rai)

MILANO - Aspirante italiano, spaesato, diversamente italiano, senza
documenti. Non c'è traccia di parole come "immigrato", "irregolare" e
soprattutto di "clandestino" nelle possibili denominazioni che gli
stranieri vorrebbero fossero usate dagli italiani per definirli. I
suggerimenti alternativi alle formule stereotipate e spesso cariche di
pregiudizi sono stati lanciati dalla nota trasmissione radiofonica
Caterpillar su Radio2, che ha accolto le proposte dei diretti
interessati.

L'iniziativa andata in onda ieri sera rilancia la campagna nazionale
"Mettiamo al bando la parola 'clandestino' (e non solo quella)",
partita dalle agenzie di stampa Redattore sociale e Dire e sposata
ieri anche dal presidente della regione Toscana Claudio Martini. E
proprio collegandosi all'annuncio del governatore, Caterpillar ha
proposto agli ascoltatori non italiani di suggerire termini nuovi. Un
camionista marocchino è stato tra i primi a dare un contributo
proponendo "spaesato" nel senso di "senza paese" oppure "ospite", idea
quest'ultima bocciata dai due conduttori Massimo Cirri e Filippo
Solibello: "Meglio di no, in Italia gli ospiti sono come il pesce,
dopo tre giorni puzzano". Sorin, invece, camionista rumeno residente a
Brescia e irregolare dal 1998 al 2003 propone "senza documenti",
traslitterazione del francese "sans papier" che oltralpe è ormai
entrato nel lessico comune. Via mail, intanto, arrivano i gettonati
"diversamente italiano" e "aspirante italiano". Bleda è albanese, vive
a Rovigo e di lavoro fa il falegname: "Ci potrebbero chiamare
‘cittadini' visto che io sono qui da 18 anni".

Uno dei conduttori, Filippo Solibello, al termine della trasmissione
si dice soddisfatto: "Sono emerse tante sfaccettature e possibili modi
in cui le persone possano essere chiamate con dignità e senza
pregiudizio - commenta -. Anche il semplice sans papier dei francesi è
molto meglio di quello che si usa in Italia". Ma quanto sono utili
parole nuove per modificare il modo di relazionarsi a questa realtà?
"Nel nostro paese c'è una cultura che alimenta gli stereotipi:
definizioni come quelle più in voga finora non vengono usate e
promosse per caso, ma riflettono un'idea ben precisa. Per noi che
siamo in radio le parole sono fondamentali per costruire le relazioni,
quindi rinunciare a espressioni come ‘clandestino' ci sembra
assolutamente giusto".

Solibello si dice ottimista per il futuro
dell'integrazione in Italia
: "La storia dei popoli ha un suo percorso
e, chissà, un giorno arriveremo ad avere un presidente nipote di un
rumeno: è l'evoluzione delle cose". E sulla difficoltà degli italiani
a integrare senza assimilare riflette: "L'atteggiamento che viene
dall'alto è probabilmente quello dell'assimilazione, ma io ho amici
che vivono o sono sposati con straniere e in quei casi c'è
integrazione vera, come quella che c'è tra bambini compagni di
scuola". (Gig)

 Il file Mp3 della trasmissione di mercoledì 18 marzo 

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