Un gruppo di ebrei denuncia la schedatura dei rom
A settant’anni di distanza, di nuovo in estate, un governo italiano procede al censimento di suoi cittadini con riferimento alla razza, perché di questo si tratta. Nel 1938 i censiti furono gli ebrei, e ancora oggi sull’atto integrale di nascita di ebrei italiani di allora è visibile la dicitura ‘di razza ebraica’.
Oggi i censiti sono i rom, inclusi quel milanese che può fregiarsi di medaglia d’oro al valor civile che si chiama Giorgio Bezzecchi. Silenzio pesante dell’opinione pubblica allora, silenzio pesante oggi. Sempre venerdì 7 giugno nella capitale, mentre due potenti si scambiavano sorridendo doni preziosi, sono stati allontanati dal quartiere Testaccio artigiani rom di cittadinanza italiana che mandavano regolarmente i propri figli a scuola. Infatti quello che sembra contare ormai non è più un diritto uguale per tutti, garantito proprio dalla cittadinanza, ma l’appartenenza, o meno, al gruppo maggioritario di ‘veri italiani’.
Ai nostri fratelli rom, fra poco, sarà impresso sui documenti il marchio della diversità, che li condizionerà per il resto della vita, proprio come è avvenuto ai nostri cari nati negli anni bui delle leggi razziali. Questo, come ebrei ma anche come cittadini democratici, non possiamo accettarlo!.
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