Punto 1 (dov'era Cheney all'impatto contro il Pentagono): Secondo il 9/11 Commission Report e le fonti citate dal CR, Cheney non era ancora nel bunker. Secondo una testimonianza del ministro dei trasporti, lo era. La discrepanza segnalata e la natura dell'ordine diramato da Cheney, che da chiarimenti con Sertes è alla base di questa domanda, sono ragionevolmente spiegabili attraverso i riscontri incrociati con le dichiarazioni dello stesso Mineta.
Punto 2 (ipotesi di caduta libera dei pezzi di torri "discutibile"): L'"ipotesi" (termine improprio) di caduta libera è conforme alle conoscenze tecniche del settore e alla fisica e non risulta essere stata messa in discussione dagli esperti (se Sertes ha esperti che lo fanno, è pregato di indicarne gli estremi). È più documentata di quanto lo siano le ipotesi alternative. In merito alla "piena luce", il NIST l'ha fatta. Per gli addetti ai lavori, infatti, una volta chiarita la dinamica d'innesco del crollo non serve altro, così come una volta sollevato un martello non c'è bisogno di fare "piena luce" per capire che se lo si lascia andare cadrà.
Punto 3 (dinamica di caduta del blocco superiore incompatibile con la ricostruzione comunemente accettata): La premessa è sbagliata. Non risulta che ci siano fonti tecniche che dichiarino questa asserita incompatibilità. Se ce ne sono, Sertes è pregato di indicarne gli estremi.
Punto 4 (crollo del WTC7 per solo incendio): Il crollo del WTC 7 è l'unico caso riguardante un grattacielo, ma non un edificio o altre grandi strutture in acciaio. Inoltre grandi incendi precedenti in altri grattacieli ne avevano fatto temere il crollo da parte dei vigili del fuoco, tant'è che le normative considerano ampiamente il problema degli incendi che possono causare crolli. Al WTC7, a differenza degli altri grandi incendi del passato, non furono fatti interventi di spegnimento e le lesioni contribuirono a creare canali d'immissione d'ossigeno. È errato dire che il crollo progressivo indotto da incendi è un "nuovo fenomeno fisico": la letteratura specialistica lo considerava già prima dell'11 settembre 2001. Di questo verrà fornita documentazione.
Punto 5 (crollo WTC7 in caduta libera e lungo percorso di maggiore resistenza): La letteratura e gli esperti indicano che è caratteristica naturale dei crolli avvenire in verticale, lungo quello che sarà anche il "percorso di maggior resistenza" ma è anche quello lungo il quale agiscono le forze più importanti. La letteratura tecnica ne riporta numerosi esempi. Di questo verrà fornita documentazione. È errato parlare di "tante" versioni "ufficiali": ne è stata presentata una sola. Nei rapporti tecnici preliminari erano state fatte ipotesi provvisorie, in attesa dei dati completi, come è normale nel corso di indagini tecniche complesse.
Punto 6 (scarsa serietà e riluttanza del NIST): Non è vero che il NIST ha dimostrato "scarsa serietà e riluttanza". Gli atti completi del NIST includono FAQ divulgative, conferenze stampa, risposte alle interpellanze di tecnici e anche di semplici cittadini, audizioni pubbliche e interviste. Di questo verrà fornita documentazione.
Punto 7 (studio dimostra presenza nanotermite): Lo studio in oggetto è stato pubblicato da una casa editrice che pubblica qualunque cosa a pagamento (anche testi senza senso; di questo verrà fornita documentazione). La "revisione tra pari" della casa editrice è risultata essere una presa in giro. La direttrice della rivista si è dimessa quando ha scoperto che lo studio era stato pubblicato senza informarla. Lo studio è stato in realtà contestato, anche da alcuni sostenitori delle teorie alternative. Di tutto questo verrà presentata documentazione. A prescindere dalla qualità dello studio, quand'anche fosse valida l'ipotesi della presenza di "nanotermite", resterebbe da dimostrare come sarebbe stata innescata e come sarebbe stata in grado di tagliare/fondere istantaneamente le grandi colonne del WTC.
Punto 8 (acciaio fuso dimostra temperature sospette): La presenza di acciaio fuso è documentata (a quanto risulta) solo da testimonianze, non da analisi metallurgiche. Salvo che Sertes abbia documentazione diversa, non risulta che si sappia per certo che si trattasse di acciaio o di altro metallo. Soprattutto non si sa se la temperatura di fusione del materiale fu raggiunta prima, durante o dopo il crollo. Sappiamo però che gli incendi covarono sotto le macerie per giorni. È quindi possibile, e compatibile con tutti i fatti noti, che la fusione sia avvenuta dopo i crolli, a seguito degli incendi sotto le macerie. Il "qualcos'altro" potrebbe ragionevolmente essere il calore degli incendi post-crollo.
Punto 9 (danni facciata Pentagono insufficientemente estesi): Non è indicato da dove provenga l'asserzione che i danni alla facciata del Pentagono dovevano essere ben più estesi. Non risultano fonti esperte che lo sostengano (se Sertes le ha, le indichi, altrimenti si tratta di un parere personale di una persona non esperta, quindi non valido). Il confronto con le sagome d'impatto al WTC e la mappatura della reale estensione dei danni (basata su analisi realizzate da sostenitori delle teorie alternative) non indicano le asserite incompatibilità.
Punto 10 (rotta diversa del velivolo contro il Pentagono): Ammesso che quanto affermato sia esatto (se ne attende documentazione), non è corretto affermare che le "trascrizioni ufficiali dell’Army Center for Oral History... sono state ignorate", perché le trascrizioni (definite anche da Sertes "ufficiali") fanno parte a pieno titolo della "versione ufficiale". Sertes ha chiarito separatamente che "la versione ufficiale ASCE e la versione ufficiale COH sono mutualmente esclusive (non possono essere vere entrambe)". Questo è indubbio, ma in qualunque raccolta di testimonianze vi sono contraddizioni; compito dell'investigatore è vagliarle e generare una ricostruzione coerente. In ogni caso, l'esatta rotta seguita dall'aereo è una disquisizione che non altera il fatto che l'aereo si è schiantato contro il Pentagono, come documentato dai testimoni che ne hanno osservato l'impatto e dai vigili del fuoco che ne hanno raccolto i rottami e i corpi dei passeggeri.