Qualche domandina ai costruttori di pax armata
Caro Partito "Democratico", spiegami un pò questa storia dell'ISIS
Fino ad agosto 2014 l'ISIS non esisteva nell'agenda politica, ora è la più grande emergenza planetaria.
22 agosto 2014 - Carlo Gubitosa
Caro Partito "Democratico" che vuoi fare la pace con le armi perché senti nel cuore il peso del dolore altrui, nei tuoi congressi e nei tuoi documenti ufficiali non ti ho mai sentito lanciare segnali d'allarme sui curdi iracheni. Ora da un giorno all'altro diventano la più grande minaccia terroristica del pianeta. Mi spieghi come mai ti sei svegliato solo a ferragosto 2014 per lanciare segnali d'allarme su questa minaccia, e come mai sul tuo sito Ufficiale l'ISIS non è mai stato oggetto di analisi e dibattito politico fino a quando avete deciso di combatterlo paracadutando armi in Iraq? (Vedi immagine allegata)
Caro Partito "Democratico", che vuoi dare ai popoli oppressi le armi per ribellarsi, che ne dici se armiamo anche i saharawi o i palestinesi? Oppure armiamo i curdi della Turchia, quelli che ieri volevamo mandare in galera come terroristi a cominciare dal loro capo Ocalan. Perché non armiamo i ceceni e i tibetani oppressi dai Russi e dai Cinesi, che però hanno armi atomiche? In breve, perché non armiamo tutti i poveri oppressi del mondo? Ma allora spiegami: invece delle armi, non facciamo prima a dare pane, libri e medicine? Magari ci costa anche meno. Oppure il problema è che per dare il pane ai poveri dobbiamo toglierne un pò anche alla nostra società in sovrappeso, mentre di armi ce ne avanzano parecchie? Non sarebbe meglio leggersi i rapporti annuali del Sipri di Stoccolma per scoprire i conflitti di oggi che diventeranno le guerre di domani, e che possono essere disinnescati con la cooperazione internazionale anziché con le pallottole?
Caro Partito "Democratico", tanto attento ai valori del cattolicesimo, per affermare il teorema che distribuire armi è cosa buona e giusta parti da un indimostrabile assioma di base: è obbligatorio spedire armi per difendere i curdi dell'Iraq. Sai dirmi se il "non uccidere" e il "non dire falsa testimonianza" valgono ancora per i tuoi parlamentari tanto attenti ai valori cristiani, e se sono più vincolanti del teorema sull'obbligo di "armare il prossimo tuo come te stesso"? Per quanto mi riguarda, le armi servono ad uccidere, e dire che è obbligatorio mandarle in giro per aiutare i deboli è falsa testimonianza. Paracadutare armamenti in una guerra civile è una intenzionale scelta politica, visto che c'è sempre la possibilità di buttarle via.
Caro Partito "Democratico", prima di ergerti a salvatore dei popoli oppressi, potresti cortesemente controllare come sono trattati i curdi iracheni (sì, proprio quelli che vuoi proteggere mettendogli in mano dei fucili) quando diventano "clandestini" mettendo piede nel nostro paese? Possiamo armarli anche da noi per proteggersi dalle squadracce razziste che danno fuoco alle baracche degli immigrati?
Caro Partito "Democratico", mi chiedo come mai oltre all'articolo 11 della Costituzione ormai hai rottamato anche la carta delle Nazioni Unite, che non prevede forniture di armi a milizie non meglio identificate, per quanto aspra e violenta sia l'oppressione che quelle milizie dicono di voler arrestare. Nello statuto Onu, scritto da gente che aveva ben chiaro l'orrore della guerra, l'uso delle forze armate è previsto, ma solo come l'ultima spiaggia, a cui ricorrere soltanto dopo aver cercato "una soluzione mediante negoziati, inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, regolamento giudiziale, ricorso ad organizzazioni o accordi regionali, o altri mezzi pacifici di loro scelta". (Cfr. Capitolo VI "SOLUZIONE PACIFICA DELLE CONTROVERSIE" nello statuto ONU).
Caro Partito "Democratico", oltre ad aver appoggiato tramite i tuoi esponenti azioni militari unilaterali di aggressione armata contro l'Iraq, che hanno destabilizzato la zona facendo fiorire il terrorismo dove si diceva di seminare la pace a suon di bombe, mi spieghi per cortesia con quali concrete azioni politiche hai provato a risolvere il problema della violenza in Iraq cercando una soluzione mediante negoziati, inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, regolamento giudiziale, ricorso ad organizzazioni o accordi regionali, o altri mezzi pacifici di tua scelta?
Caro Partito "Democratico" che ce l'hai coi "pacifisti da salotto" perché è facile sparare sentenze quando non sei minacciato di morte, non trovi che sia ancora più facile essere "guerrafondai da buvette" senza toccare nemmeno un fucile, limitandosi a pigiare bottoni in Parlamento per mandare armi in casa d'altri? Ancora più facile proporre le armi come soluzione senza avere mai proposto niente altro fino al giorno prima, magari ignorando perfino l'esistenza di un gruppo armato chiamato Isis che in Siria è tollerato dagli Usa ma in Iraq diventa la prima emergenza planetaria.
Caro Partito "Democratico", giacché ci sei, non è che ti avanza qualche pistola da dare anche ai siciliani per difendersi dalla violenza mafiosa? Oppure la legge della giungla imposta dalle armi per affermare "la pace" va bene solo a casa d'altri, e da noi invece ci piace un mondo diverso dal Far West?
In attesa di una cortese risposta per confrontare le nostre diverse idee di pace e democrazia, porgo i miei più distinti saluti.
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