Un pentastellato su tre approva quel che fece Maroni nel 2009
Voto a cinque stelle sul reato di clandestinita': tiriamo le somme
Le distorsioni mediatiche, il sondaggismo, l'astensionismo e la xenofobia sono un problema anche nel ciberspazio della "nuova politica"
13 gennaio 2014 - Carlo Gubitosa
Oggi ho fatto la mia parte con un click per l'abrogazione del reato di clandestinita', con gli strumenti che mi sono stati messi a disposizione dall'unico partito che mi abbia mai chiesto chi volessi come presidente della Repubblica.
Da libero pensatore sono consapevole dei limiti di questo partito e di questa votazione, da ingegnere conosco i limiti tecnici della piattaforma decisionale utilizzata, ma da cittadino d'Italia e del Mondo ringrazio questa forza politica che mi ha dato un importante strumento per provare a risolvere i danni lasciati dal "pacchetto sicurezza" del ministro Maroni, che ha trasformato in un reato penale lo status di chi e' privo di documenti, introducendo costi inutili per la pubblica amministrazione, sovraccarico inutile per le carceri, criminalizzazione inutile per chi vorrebbe rigare dritto ma diventa comunque un fuorilegge per quello che non ha, e non per quello che fa.
Spero che prima o poi il partito che mi ha chiesto di esprimermi su questo tema cosi' spinoso mi chieda anche di esprimermi sull'abrogazione del valore legale dei titoli di studio, inserita nel programma del M5S da non si sa bene chi, forse ignorando che la medesima proposta era presente anche nel "piano di rinascita democratica" della P2. Per me non va bene criminalizzare la poverta', ma neanche legalizzare l'incompetenza.
I risultati del voto:
Aventi diritto al voto: 80.383
Votanti: 24.932 (31%)
Favorevoli al mantenimento del reato di clandestinita': 9.093 (11%)
Favorevoli all'abrogazione del reato di clandestinita': 15.839 (20%)
Astenuti: 55451 (69%)
La mia analisi sommaria:
1) Nel segreto dell'urna emerge un'Italia migliore di quella che urla in rete costruendo l'immagine pubblica del M5*. Le distorsioni mediatiche, con la conseguente sopravvalutazione del peso politico di chi e' piu' visibile e fa la voce piu' grossa sui media di massa, sono un problema anche nel ciberspazio della nuova politica.
2) La base ha smentito clamorosamente i risultati dei sondaggi commissionati da Grillo e Casaleggio, annunciati da Grillo in un incontro a Rovereto il 24 ottobre scorso: "abbiamo fatto un sondaggio... l'ottanta per cento e' a favore del mantenimento del reato di clandestinita'" (Cfr. questo video dal min 8:45). E ancora prima c'era stata questa analisi perentoria del "bileader": "Se alle elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità avremmo ottenuto percentuali da prefisso telefonico". La leadership invasiva dei capipartito, che a volte ci azzeccano, altre no, e' un problema anche nel ciberspazio della nuova politica.
3) Il 69% di quelli che erano interessati alla democrazia diretta quando si sono iscritti al portale di Grillo (inviando perfino la copia di un documento), si e' stufato di qualcosa che somiglia di piu' a un televoto, o non ha letto l'email di stamattina con cui si annunciava alle 10 passate un voto dalle 10 alle 17, o pur leggendola non ha comunque potuto votare, o aveva l'influenza. L'astensionismo e la disaffezione ai processi decisionali e' un problema anche nel ciberspazio della nuova politica.
4) Chi vedeva nelle posizioni ambigue sull'immigrazione del M5S una strategia per fagocitare pezzi di elettorato leghista si sentira' corroborato nelle sue tesi, visto che un terzo dei votanti, percentuale non trascurabile, ha espresso la sua approvazione alla criminalizzazione della poverta' disposta col pacchetto sicurezza del 2009 da Maroni che ha introdotto il reato di clandestinita' a nome del suo partito razzista ed eversivo, per raccattare consensi, voti e finanziamenti pubblici usati per truffe, imbrogli, arricchimenti personali, compravendita di titoli di studio, investimenti in Tanzania e ristrutturazioni di casa Bossi. L'ignoranza e la xenofobia sono un problema anche nel ciberspazio della nuova politica.
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