Screenshot dalla piattaforma decisionale del M5*
Il secondo partito d'Italia sta decidendo qual e' la sua proposta legislativa in materia di editoria. Nella nuova piattaforma decisionale allestita dai tecnici del M5* osservo fianco a fianco il meglio e il peggio dell'Italia, il ragionamento elaborato del giornalista freelance e l'urlo pressappochista e disinformato di chi confonde il finanziamento ai partiti con finanziamento all'editoria, sul quale non c'e' stato alcun referendum. Ecco uno screenshot con due frammenti di questo dibattito che al momento in cui scrivo queste righe conta 2485 interventi.
In questo processo
ognuno di noi puo' mettere un granellino di sabbia sul piatto della bilancia per decidere se vincera'
la ragione o il sentimento, la progettazione del futuro o la distruzione del passato. Io ho fatto la mia parte, ho proposto di aggiungere all'abolizione del vecchio sistema di finanziamenti
una opzione fiscale che permetta ad ogni cittadino di decidere se e quale editoria finanziare indicando un blog, un giornale, una emittente, una libreria o una biblioteca a cui vorrebbe dare il proprio sostegno.
Ho dato anche le mie 5 stelline alla proposta di questo Riccardo, un giornalista freelance che si e' firmato con nome e cognome, (quest'ultimo cancellato da me per rispetto della sua privacy) per esprimere concetti in piena sintonia con il mio pensiero: l'editoria talvolta e' un bene comune da difendere, e non solo un centro di potere da smantellare.
Adesso posso solo tenere le dita incrociate, e pregare che questa grande opportunita' di cambiamento e partecipazione creata da Beppe Grillo non sia mandata in malora dall'ignoranza di un popolo dove solo un adulto su due legge almeno un libro all'anno.
Questo esperimento di processo legislativo condiviso in rete sara' un test significativo per capire in che direzione si sta muovendo il M5*, sul quale allo stato attuale delle cose si puo' dire tutto e il suo contrario, in funzione di chi e cosa si guarda. Nella mia esperienza ho conosciuto eccezionali consiglieri di quartiere, penosi consiglieri comunali, bravissimi e coraggiosi senatori, attivisti talebani pronti all'insulto di chi non si adatta al loro pensiero unico. Se da tutto questo nascera' ordine o caos, nuova politica o finta rivoluzione, ancora non ci e' dato saperlo.
Il software e' ancora da migliorare, perche' al momento si puo' solo esprimere un parere favorevole ad una proposta o tacere, non si capisce come si fara' a farsi un'idea in una selva di migliaia di interventi, non e' chiaro il flusso inverso che permettera' di sottoporre proposte di legge dal basso anziche' commentare quelle elaborate in Parlamento, non si capisce in che modo poter interagire con lo sviluppo di questo codice nello spirito del Software Libero e come se non bastasse
ci sono dei pesanti problemi di sicurezza.
Oltre a quelli segnalati
dal consigliere regionale pentastellato Davide Barillari, eletto in Lazio, personalmente ho aperto la mia sessione ieri sera collegandomi alla piattaforma di voto elettronico chiamata impropriamente "
sistema operativo", e la sessione di collegamento era ancora attiva questa mattina. Nel frattempo chiunque avrebbe potuto sedersi al mio computer per votare al posto mio. Basterebbe scollegare l'utente dopo 10 minuti di inattivita', con una misura di sicurezza ben nota a chiunque abbia un minimo di esperienza di information security, per scongiurare il rischio di "furto d'identita'", particolarmente odioso in un sistema che produrra' votazioni e atti con ripercussioni sul processo legislativo.
Ma quello tecnico e' solo un aspetto secondario: anche col software piu' inattaccabile, i principi piu' solidi e cristallini, gli obiettivi piu' nobili e le intenzioni migliori, questa nuova promessa di cambiamento sara' destinata a svanire nel nulla se ognuno di noi non si sforzera' di essere la persona migliore che puo' essere, con lo studio dei problemi, l'ascolto degli esperti, l'approfondimento delle proprie competenze e il confronto con pensieri diversi dal proprio, sostenuti da un atteggiamento sereno, nonviolento, dialogante, inclusivo, rispettoso, positivo.
Teniamoci stretti, perche' la strada e' in salita, e non ci bastera' cliccare qui e' la' per costruire un futuro migliore.
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