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Gubi visto da Flaviano

Benvenuti!

Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Laboratorio di Graphic Journalism e Microeditoria 2013

Microeditoria: come nasce una redazione.

Una rivista concepita, progettata, scritta, illustrata, impaginata e stampata da un gruppo di studenti dell’Università di Bologna, nell’ambito del laboratorio di Graphic Journalism e Microeditoria attivato all'interno della laurea triennale in Scienze della Comunicazione.
13 luglio 2013 - Carlo Gubitosa

Foto di Carlo Gubitosa

Quella che potete sfogliare qui sotto è una rivista realizzata da quindici ragazzi senza conoscenze tecniche di grafica editoriale, che non avevano mai scritto testi e sceneggiature per fumetti, e men che meno impaginato riviste.

L'esperienza di questo laboratorio di Graphic Journalism e Microeditoria, giunto nel 2013 alla sua seconda edizione, dimostra che attraverso un buon percorso di apprendistato (condito da una grande passione) è possibile arricchire in quaranta ore di formazione la "cassetta degli attrezzi" di un comunicatore con gli strumenti del mestiere che hanno consentito a questi ragazzi di ottenere alla fine di questo percorso una rivista di giornalismo grafico bella e godibile.

Per farlo hanno dovuto ragionare sul piano editoriale della rivista, definire il target a cui volevano rivolgersi e il registro da utilizzare per comunicare con i lettori, scegliere il tipo di carta, il formato e la foliazione della rivista in funzione dei contenuti da veicolare, realizzare testi, articoli, script di fumetti, infografiche e interviste, definire il progetto grafico e le gabbie di impaginazione, mettere in pagina i contenuti imparando a usare software libero per il desktop publishing, rileggere e correggere le bozze e finalmente produrre dei file conformi alle specifiche fornite da un service di stampa online, per produrre 24 pagine di buona editoria.

Per me è affascinante vedere il ''miracolo della redazione" ripetersi ad ogni nuova stampa: persone sconosciute che diventano gruppo, e uniscono le loro abilità individuali per realizzare un'opera collettiva dell'ingegno. Di fronte a questo miracolo, la sensazione è che la crisi dell'editoria sia soltanto la crisi di un vecchio modello editoriale basato sulla produzione di massa, e che la produzione artigianale su piccola scala di buona informazione locale, tematica e specializzata possa essere una strada percorribile per aprire nuovi spazi editoriali a tutti quelli che hanno qualcosa da raccontare, e vogliono farlo stampando una rivista per vivere del rapporto culturale ed economico che una buona redazione sa costruire con i suoi lettori

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