La disciplina di partito non va bene per un movimento
Reazioni scomposte al primo "voto difforme" a cinque stelle
Avvisate Beppe che con il dirigismo e il verticismo si va tutti a picco: lui, noi, il movimento e il Paese.
16 marzo 2013 - Carlo Gubitosa
Riepiloghiamo: a dicembre Beppone, senza darne comunicazione pubblica agli attivisti del M5*, registra lo statuto di una associazione dove i parlamentari decidono in coscienza e "senza vincolo di mandato" come prevede la costituzione.
Poi c'e' qualche parlamentare a cinque stelle che al senato in coscienza decide di votare un ex procuratore generale antimafia ritenendolo comunque un bel salto di qualita' rispetto a Schifani
E immediatamente, manco fosse stato votato il Joker o Vito Corleone, arriva il cazziatone del capo che invita a "trarre le dovute conseguenze" dal proprio voto difforme.
E se le conseguenze da trarre fossero che il capo deve tranquilizzarsi un attimo, dare fiducia ai suoi ragazzi e chiarirsi un po' le idee sulla differenza tra un voto espresso da centosessanta parlamentari e centosessanta parlamentari che esprimono il proprio voto?
La clausola accettata dai candidati di subordinare il loro voto alle decisioni della maggioranza del gruppo parlamentare mi sembra poi che sia contraria all'articolo 67 della Costituzione, cosi' come il divieto di esprimere il proprio pensiero con alcuni mezzi di diffusione, accettato dai candidati alle "Parlamentarie" e' contrario all'articolo 21. Magari mi sbaglio, ma secondo me non e' il voto difforme che tradisce gli elettori, ma semmai e' l'obbligo di votare all'unisono che tradisce la costituzione.
Chi sta vicino a Grillo non abbia paura di dirgli che e' consigliato male, che l'ansia di controllo consuma i leader dall'interno, che delegare e organizzare e' piu' difficile che comandare, ma alla lunga lo sforzo si ripaga, che stringendo la sabbia si rimane col pugno vuoto, che gli eletti sono teste pensanti ciascuna a suo modo e con la propria coscienza, con idee e sensibilita' da rispettare fino a quando non vanno in direzione contraria ai principi del movimento (ma non era questo il caso), e che un vero cambiamento si costruisce con la costruzione di FIDUCIA nel gruppo e non con la DISCIPLINA di partito. Diteglielo, vi prego. Senno' con il dirigismo e il verticismo si va tutti a picco: lui, noi, il movimento e il paese.
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