27 gennaio: il passato che serve al presente per costruire il futuro
Quando la giornata della memoria cade in campagna elettorale, il ricordo vola agli ebrei insultati dalla mera esistenza di una formazione politica che si definisce apertamente e dichiaratamente fascista sotto la sigla Casapound; ricordo anche i disabili colpiti dalla spietatezza della macelleria sociale targata Mario Monti, che li abbandona al buon cuore del volontariato o all'impresa privata; ricordo gli omosessuali perseguitati dall'ignoranza bigotta della destra ipocrita di Berlusconi, Giovanardi, Fini, Casini, La Russa e gli altri chierichetti che condannano il trans come "contronatura" ma riabilitano pienamente il Lapo Elkann che ne compra le prestazioni sessuali; ricordo gli sgomberi forzati dei campi Rom inseriti dal candidato cinquestelle di Legnano nel suo programma elettorale, senza alcuna rimostranza, smentita, espulsione o "scomunica" da parte dei leader del movimento; ricordo i neri rinchiusi nei lager di Stato, quei CPT istituiti dagli indegni eredi dell'antifascismo con la legge Turco/Napolitano; ricordo i comunisti picchiati e insultati al G8 di Genova solo perche' chiedevano di mettere un freno alla finanza predatoria che ha devastato milioni di vite umane, e ricordo Antonio Di Pietro, che oggi chiede voti a quei comunisti per restare a galla e ieri si opponeva ferocemente all'istituzione della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulle violenze del G8 2001, che comunque era inserita nel programma della coalizione con cui era stato eletto.
Tutto questo io lo ricordo, non potrei scordarlo nemmeno se mi sforzassi e per onesta' intellettuale la mia giornata della memoria e' denunciare QUI E ORA come orrore moderno, insulto alla civilta' e crimine contro l'umanita', tutte le persecuzioni, discriminazioni e violenze a danno di ebrei, disabili, GLBT, Rom, neri, "razze straniere" e dissidenti politici, le stesse categorie di persone colpite dall'orrore dell'olocausto.
E se non vi piace parlare del qui e ora, almeno risparmiatemi la pelosa retorica dell'amarcord sul nazifascismo, che non mette in discussione neppure una virgola dell'esistente, e serve solo a farci sentire piu' buoni e legittimati anche quando non lo meriteremmo.
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