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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

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Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

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12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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La sfida dell'apertura ai "nuovi italiani".

Il Movimento Cinque Stelle e il coraggio di scegliere sui temi dell'immigrazione

A Torino sui diritti dei minori i consiglieri comunali a cinque stelle sono sorpassati perfino da Piero Fassino
11 dicembre 2012 - Carlo Gubitosa

Logo Movimento Cinque Stelle

L'Unicef, l'organizzazione internazionale piu' autorevole sulle questioni legate alla tutela dei minori, ha chiesto ai comuni italiani di riconoscere la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati in Italia, come gesto simbolico verso un pieno riconoscimento dei diritti di quei minori che sono italiani in tutto tranne che nei documenti. 
 
Nel presentare la campagna "Io come Tu - Tutti uguali davanti alla vita, tutti uguali di fronte alle leggi" il Presidente dell'UNICEF Italia Giacomo Guerrera ha dichiarato che "quasi un milione di minorenni di origine straniera vive in Italia. Più di 500 mila sono nati nel nostro paese. Per questo, l'UNICEF Italia ha deciso di promuovere in occasione del prossimo 20 novembre - 23° anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia - una campagna per richiamare l'attenzione sull'uguaglianza dei diritti di tutti i minorenni e la non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono in Italia"
 
Il riconoscimento della cittadinanza onoraria da parte delle amministrazioni comunali ai bambini di origine straniera nati e/o residenti nel Comune e' stato descritto dall'Unicef come uno dei gesti "che indirizzano la società civile verso una reale cultura dell'inclusione", e il presidente Guerrera ha descritto questa iniziativa come un "segnale forte", augurandosi che "sia da stimolo perchè si arrivi finalmente ad una revisione dell'attuale legge sulla cittadinanza con un testo unificato e bipartisan, rispondente agli standard condivisi a livello internazionale in materia di diritti umani fondamentali".
 
Non si tratta quindi di una misura drastica come lo "Ius Soli" invocato a gran voce dalla campagna "L'Italia sono anch'io", per riconoscere la cittadinanza ai figli degli immigrati regolarmente soggiornanti da almeno un anno. Il riconoscimento onorario serve piu' per dare un indirizzo politico di apertura e un legittimo riconoscimento "agli italiani di fatto", ma anche questa richiesta tutt'altro che "estremista" ha messo in imbarazzo alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle eletti nelle istituzioni.
 
Nel comune di Torino, infatti, i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle hanno espresso una pavida astensione sulla mozione di conferimento della cittadinanza onoraria ai minori nati a Torino, lasciandosi scavalcare sul tema perfino da una mummia come Fassino e dalla "vecchia politica", che nel capoluogo piemontese si dimostra piu' avanzata della "nuova" sul tema dei diritti umani riconosciuti ai minori immigrati. 
 
Su questo tema nei prossimi giorni saranno chiamati a votare anche altri consiglieri comunali "a cinque stelle", e spero che a differenza del pavido astensionismo messo in atto a Torino ci sia qualche rappresentante del "nuovo" abbastanza coraggioso da dimostrare che gli amministratori pubblici hanno il dovere di raccogliere le opinioni dei cittadini, ma anche il diritto di agire secondo coscienza su temi etici di rilevanza fondamentale, senza nascondersi dietro la scusa puerile "la base non si e' espressa sul tema, quindi non voto". 
 
Per situazioni come questa di Torino e come quella del candidato sindaco di Legnano "a cinque stelle" (che ha messo nero su bianco nel programma lo "sgombero a oltranza" del campi Rom)  devo ancora capire se i miei valori etici possono specchiarsi fino in fondo in quelli di questo movimento, perche' dalle bombe sulla Serbia in poi, il mio e' sempre stato un voto di coscienza e mai un voto di protesta. Che si prenda una posizione chiara sul tema immigrazione una volta per tutte, e poi ognuno decidera' se quella posizione gli sta bene o no. L'unica scelta non accettabile e' quella di non scegliere.
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