Fantapolitica (ma non troppo)
Elezioni Politiche: l'astensionismo possibile.
A determinate condizioni, seguire la propria coscienza nelle prossime politiche potrebbe avere come scelta obbligata il non voto.
12 settembre 2012 - Carlo Gubitosa
In occasione delle prossime elezioni politiche,
SE:
1) Renzi vince le primarie PD dimostrando che la linea di quel partito non cambia con l'eta' anagrafica di chi lo guida.
2) Vendola e Ferrero si alleano col PD gia' alleato con Ilva e Tav, e magari sul carrozzone sale in corsa anche l'UDC
3) Il movimento di Grillo si avvita sui suoi conflitti interni e produce per acclamazione una lista di candidati tweet-star tipo Loretta Napoleoni, lasciando a casa gente con competenze vere.
4) Il Partito Pirata non riesce a prepararsi in tempo per le politiche e punta tutto sulle europee.
5) Di Pietro non fa pulizia nel suo partito e candida vecchi boiardi riciclati nella tradizione di De Gregorio e Scilipoti.
6) I cittadini liberi e pensanti non riescono a darsi una rappresentanza politica orizzontale, omnicratica, aperta e trasparente, che prescinda da nuovi leaderismi e vecchi partitismi.
ALLORA
in occasione delle prossime elezioni politiche:
1) Esercitero' la mia obiezione di coscienza al meno peggio, ovvero il mio diritto di votare secondo coscienza qualcuno che mi rappresenta, non votando se non mi sento rappresentato.
2) Stampero' su un piccolo foglio delle foto di Sacco e Vanzetti, Sandro Pertini, Aldo Capitini, Danilo Dolci, Antonio Gramsci, Alexander Langer, Gandhi, Mandela e Martin Luther King.
3) Ci scrivero' sotto a penna: "ci rivediamo quando potremo votare qualcuno che valga almeno un centesimo di questi"
4) Infilero' il foglietto nella mia scheda elettorale (che avro' provveduto ad annullare con la mia firma autografa per evitare che qualcuno se ne appropri)
5) Imbuchero' la scheda nell'urna con la serenita' di aver esercitato secondo coscienza il mio diritto al voto.
6) Preghero' che il mio paese non cada in mano alla dittatura della speculazione finanziaria per la manifesta incapacita' organizzativa e culturale di chi vi si dovrebbe opporre, e mi preparero' ad esercitare forme di resistenza sociale, culturale, nonviolenta e pre-politica al di fuori del ristretto recinto tracciato dalle formazioni politiche che siederanno in Parlamento, rappresentando se stessi o qualcun altro, ma di certo non me.
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