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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Decadenza del tardo impero: senza popolo la casta non sta in piedi

Briatore "chiagne e fotte" chiude il Billionaire

Il business era tenuto in piedi da un indotto di poveracci: lo rivela tra le righe di un'intervista al Corriere
13 giugno 2012 - Carlo Gubitosa

Flavio Briatore

Parole di Flavio Briatore affidate al corsera: "c'è crisi e si sente. La gente che arrivava sull'isola soltanto per fotografarsi con noi non verrà più a causa del carovita. Tutto ha una fine". E sentendolo torna alla mente il reportage "Tutti Ricchi" di Riccardo Iacona, sparito dal web ma non dalla mia memoria di spettatore, un inquietante spaccato di realta' che mostrava l'adorazione dei Vip da parte orde italiche ignoranti e volgari, ma con una ottima capacita' di spesa. 

Iacona dimostro' che la bolletta della luce per far brillare di gloria padroni, riccastri, faccendieri, starlette, mogli in leasing e divi del momento alla fine la pagavano i signor nessuno, per credersi qualcuno. Il vero target del mercato di Briatore erano le famiglie burine e ignoranti, cresciute con le riviste del parrucchiere al riparo dai misteri del congiuntivo, smaniose di conquistare un quarto di nobilta' pagando il salatissimo pizzo per entrare nel baretto del potere.

E ovviamente l'ingresso era omaggio per i danarosi Vip di seconda fila utilizzati come specchietti per le allodole, stipati nello zoo del Billionaire con l'esca di una vacanza a scrocco o altri privilegi vip-smart-gold-platinum-elite-exclusive.

Piu' sono ricchi, piu' sono avari, piu' pretendono che il mondo gli si conceda gratis. Grazie a Riccardo Iacona sviluppai questa consapevolezza, formidabili anticorpi contro l'apparire e uno schifo incancellabile per gli arricchiti che si cedono ad un mondo di vecchi bacucchi che fanno tendenza solo perche' sono in combutta con altri maneggioni che pubblicano le riviste di tendenza date in pasto al popolino come biada per gli asini.

La cosa piu' triste e' che Briatore sputa nel piatto in cui ha mangiato fino a ieri, e da' la colpa della chiusura del Billionaire all'"Odio Sociale" verso i ricchi, a suo dire fomentato dal bolscevico governo Monti, come se non c'entrasse niente il fatto che lui e i suoi amici furbetti si sono mangiati tutto il paese, lasciando senza soldi per entrare al billionaire i burini ignoranti che nonostante le ingrate invettive dei vip li amano e li adorano ancora, pronti a mandare una figlia nella "tana del drago" (per utilizzare la metafora di Veronica Lario) perche' di questi tempi il successo vale piu' dell'imene.

Se il popolo bue del tardo impero italiano non amasse i ricchi, i padroni, i potenti, i capi, i leader, i vip e gli esseri che crede "superiori" per merito, nascita o estratto conto, i redditi di Briatore e di tutti gli altri paperoni d'Italia sarebbero tassati al 72% (come avveniva trent'anni fa con l'Irpef per le fasce di reddito piu' alte) e non al 44% come accade oggi, con la scusa che i soldi risparmiati grazie a un fisco piu' leggero poi creano posti di lavoro anziche' essere sputtanati in lussi, azzardi finanziari e campionati di Formula uno. 

Se fossimo capaci di dare alle cose le loro giuste proporzioni, smetteremmo di venerare un capitalismo in decadenza, dove puo' riabilitarsi perfino Lapo Elkann, e come forma di rappresaglia inizieremmo a boicottare immediatamente tutti i prodotti e le attivita' collegate a Briatore.

Cosi' impara a ribaltare la realta' dicendo "noi diamo opportunità e posti di lavoro" mentre sta chiudendo una attivita' e annuncia di volersene andare all'estero perche' in Italia ci sono troppi controlli e "se possiedi una barca e arrivi in porto per attraccare, o sei un bandito o sei un ladro". 

Flavio Briatore

Briatore storce il naso e se ne va sdegnato perche' le scarpe dei ricchi si stanno sporcando con gli schizzi della "legalita'" subita dai poveracci a colpi di manganello. Questa gente che fa comunque profitti nonostante le tasse, le regole e la finanza, quando fugge all'estero in paesi col fisco piu' morbido portandosi via pezzi di economia reale, dovrebbe essere trattata come i criminali che fanno fuggire capitali all'estero nei paradisi fiscali.

Vuoi andare all'estero? Bene, ma l'erario calcola i danni subiti dall'economia nazionale per questo tuo tradimento e ti pignora una delle tue otto ville al mare per metterci dentro una cooperativa sociale ad aprire un nuovo stabilimento gratuito, e l'economia si mette a girare coi soldi che la gente da' al chiosco dei ghiaccioli per pagare gli stipendi della cooperativa, e non con i bigliettoni raccolti al billionaire per pagare la cocaina di qualcuno.

Piuttosto che vendere la terza barca, la quarta casa o la quinta macchina aumento i profitti spostandomi all'estero per difendere il mio lifestyle: e' questo il messaggio implicito lanciato da Briatore e dai piccoli padroncini che dopo aver decantato il libero mercato cercano di attaccarsi ad una tetta statale piu' ricca e meno severa sul fronte fiscale per proseguire gli affaracci loro.

Preferiscono emigrare piuttosto che cambiare il loro tenore di vita o il loro modello di business, magari investendo sulle energie alternative o sulle nuove tecnologie anziche' su quella vetrina estiva di zoccole e arrivisti chiamata Billionaire. Un tempo per i traditori della patria c'era la fucilazione, oggi e' bene che non si arrivi piu' a questi eccessi di violenza, ma celebrare i fasti e la gloria dei traditori mi sembra davvero eccessivo. 

Ogni paese ha i capitalisti che si merita, e se negli USA c'e' stato chi ha voluto dare soldi al ragazzino di Facebook scommettendo sulla tendenza umana di farsi gli affari degli altri, in Italia c'e' chi vuole spostarsi all'estero scommettendo sulla tendenza italliana ad accettare ogni sopruso dai capetti senza battere ciglio. 

Se le folle lobotomizzate da un trentennio di tv-spazzatura non provassero ammirazione verso chi ha riempito l'assenza di merito con la furbizia (per la gioia degli incapaci) Briatore non potrebbe lamentarsi dell'Italia dicendo "la burocrazia di questo Paese mi ha stufato" mentre mantiene la residenza a Londra, ma riceverebbe quotidianamente le visite della guardia di Finanza ad ogni periodo di permanenza nel territorio Italiano superiore ai 15 giorni, per recuperare quei soldi di tasse che lui sottrae ai cittadini italiani per versarli in minima parte nelle casse di sua maesta'.

Se ci fosse un po' di giustizia, qualcuno direbbe: cari Marchionne, Briatore e padroncini vari, volete andare all'estero? Benissimo, ma allora tutte le vostre attivita' in Italia non riceveranno un centesimo di finanziamenti pubblici, agevolazioni fiscali, ammortizzatori sociali, terreni demaniali e crediti bancari agevolati.

Visto che vi lamentate del trattamento ricevuto dal nostro fisco, vi tassiamo di nuovo i capitali scudati, e stavolta niente percentuali ridicole, pagherete in totale il 21% di tasse proprio come fa il disoccupato o il nullatenente quando fa la spesa per mangiare pagando un'IVA in aumento costante.

E da oggi sapete che c'e'? In Italia si finanziano solo le imprese locali, 100% italiane, se metti piede all'estero sei cittadino del mondo e non venire piu' a chiedere soldi in patria. Se andate all'estero a caccia di tasse piu' favorevoli, stipendi piu' bassi e materie prime piu' economiche, fatevi aiutare dai vostri paesi di adozione e smettetela di parassitare i soldi pubblici degli italiani per fare profitti privati stranieri, per giunta esentasse.

Mettete in allerta il vostro team di commercialisti, perche' da domani sono finiti i giochi. O dentro o fuori. E avvisate Valentino Rossi che se non riporta la residenza in Italia lo denunciamo per pubblicita' ingannevole, altro che "c'e' piu' gusto ad essere italiani".

Ma tutto questo restera' solo un sogno, e la cosa piu' triste e' pensare a quelle migliaia di scemi che si sentiranno tristi e abbandonati per la chiusura del Billionaire.

L'unica resistenza che mi rimane all'arroganza dei padroncini e' la scrittura, e spero che per i misteri insondabili dell'internet queste righe arrivino in qualche modo nei computer della gente che si e' mangiata un intero paese svuotandolo come un verme all'interno di una mela, e ora a pancia piena si permette anche di sputare sul torsolo vuoto dicendo che e' sempre colpa degli altri, del governo troppo repressivo, delle tasse troppo alte, della burocrazia troppo lenta, dell'odio sociale troppo intenso.

E se fosse colpa vostra che come imprenditori fate schifo e vi piace solo godervi la bella vita fingendo mille mestieri per non fare nessun lavoro?

Caro Briatore, ma non ti viene il dubbio che possa essere anche un po' colpa tua e che tu ora debba chiudere il billionaire perche' se fossi lasciato sul libero mercato senza nessuna agevolazione non dureresti nemmeno una stagione come imprenditore?

Non ci vuole un genio del marketing a capire che tra l'attuale teatrino dei Vip e la chiusura del Billionaire ci sono migliaia di soluzioni possibili.

Dallo in gestione a me, il tuo baretto, e lasciaci dentro il tuo guardaroba. Ci faremo un museo dei Vip mettendo all'entrata una bella targa in marmo: "SIC TRANSIT GLORIA MUNDI". E poi vedrai quanti soldi faremo fabbricando reliquie dei tuoi famosi pareo, dopo averli opportunamente sminuzzati per venderli alle folle inebetite che verranno a rimpiangere i bei tempi d'oro.

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