A Bologna c'e' il "BOOM" del Graphic Journalism in universita'
Con la distribuzione della rivista "BOOM" si e' ufficialmente concluso oggi il Laboratorio di Graphic Journalism e Microeditoria da sei crediti formativi che ho realizzato a Bologna nell'ambito della laurea triennale in Scienze della Comunicazione.
Un lavoro di squadra molto bello, reso possibile dai professori che hanno voluto creare questo spazio di formazione (Costantino Marmo, Mauro Sarti, Pina Lalli) ma soprattutto grazie all'entusiasmo e l'energia di questi ragazzi che hanno realizzato il concept della rivista, hanno discusso e definito il formato, la foliazione, il progetto grafico e il piano editoriale, hanno definito il timone e i contenuti della rivista, hanno scritto articoli e sceneggiature di fumetti, hanno disegnato fumetti e illustrazioni di copertina, hanno imparato a creare "redazioni virtuali" basati su strumenti di cloud computing che permettono di lavorare a distanza a piu' mani sugli stessi testi e documenti, hanno imparato a usare programmi di impaginazione per creare PDF pronti da mandare in stampa secondo gli standard utilizzati dai service online di stampa digitale.
E oggi, quando ognuno ha ricevuto la sua quota di copie, abbiamo scoperto che la felicita' e' anche una rivista fresca di stampa da tenere tra le mani. Io ho mandato in stampa la mia prima rivista a quasi 40 anni, questi ragazzi invece a poco piu' di 20 hanno gia' in mano la loro prima autoproduzione, che alla prova dei fatti si e' rivelata un'opera prima di tutto rispetto.
Grazie alle tecnologie, oggi l'esperienza umana puo' fare salti di 20 anni in un colpo solo, aprendo grandi prospettive per la microeditoria e la difesa della biodiversita' culturale, minacciata dalla massificazione dei lettori attorno a pochissime iniziative.
Spero che questi ragazzi mantengano la stessa capacita' di emozionarsi e di imparare che hanno ampiamente dimostrato nel laboratorio di Graphic Journalism e Microeditoria, e che qualcuno di loro riesca a fondare una testata indipendente dove creare lavoro e cultura se i media commerciali restringeranno ancora i loro spazi.
Io nel frattempo cerchero' di trasmettere queste conoscenze al maggior numero possibile di persone, dentro e fuori l'universita'.
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