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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

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Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

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La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
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12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Economia a stampatello

Perche' "salvare le banche" e' diventato un mantra

Riflessioni sul rapporto tra l'economia reale e il casino' della finanza che tiene in ostaggio i risparmiatori.
10 giugno 2012 - Carlo Gubitosa

Vignetta di Mauro Biani

Un mio amico si e' chiesto perche' i governi stanno salvando le banche a tutti i costi, dirottando sul sistema bancario quantita' di denaro inimmaginabili proprio mentre si chiede agli stati di tagliare la spesa sociale.

Da quanto ho capito, le banche vanno salvate perche' hanno in ostaggio i conti correnti, i risparmiatori, i cittadini che hanno la pistola puntata sulla tempia dai banchieri con la minaccia "se noi andiamo giu' questa gente viene con noi". 

Questo "sequestro di persona" su scala globale e' possibile perche' le banche ormai sono diventate dei veri e propri centri di gioco d'azzardo finanziario, con un leverage (leva finanziaria) che a volte arriva fino a 14:1 e oltre, il che vuol dire che per ogni euro di ricchezza REALE della banca ce ne sono 14 investiti sulla roulette del mercato finanziario (titoli di stato, ma anche derivati, futures, hedge funds, credit default swap e tutti i vari strumenti della "finanza creativa") e che anche una perdita di 1/14 del rendimento atteso di quelle "fiches" gettate sul tavolo della finanza puo' mandare la banca "in sofferenza".

Per togliere gli ostaggi dalle mani dei sequestratori basterebbe imporre per legge la separazione tra istituti bancari di RISPARMIO e banche di INVESTIMENTI. Le banche di Risparmio sarebbero obbligate a fare le banche e non gli scommettitori, quindi obbligate a tenere una bassissima leva finanziaria per non smaterializzare nella finanza i depositi dei risparmiatori, e obbligate a concedere credito all'economia reale del proprio territorio, in modo da generare investimento sul lavoro e sui prodotti reali e produrre profitti con gli interessi maturati sui prestiti.

Il credito alle imprese e all'economia reale genera per la banca profitti minori e su periodi piu' lunghi, mentre alla banca converrebbe molto di piu' puntare su compravendite "mordi e fuggi" con profitti piu' alti come quelle che si possono realizzare sui mercati finanziari, ma con un RISCHIO MAGGIORE. Gli investimenti nell'economia reale hanno dei rendimenti attesi minori, ma anche un RISCHIO MINORE, perche' nella peggiore delle ipotesi una concessione di credito ad una impresa locale non ti lascia in mano dei pezzi di carta senza valore, ma dei crediti su cui e' possibile rivalerti pignorando i beni del debitore, che non prendono il volo come i "titoli tossici" della finanza.

Ma siccome abbiamo al governo i maggiordomi dei banchieri, questa separazione tra banche di risparmio per i cittadini e banche di investimento per chi ha miliardi che gli avanzano e li vuole puntare sul casino' della finanza non avverra' mai per varie ragioni: nel casino' della finanza, a differenza di quello reale, i ricconi che entrano non puntano i soldi loro, ma proprio quelli dei risparmiatori e dei cittadini che verrebbero sottratti al gioco d'azzardo con la separazione tra banche di risparmio e banche di investimento.

Inoltre la presenza dei risparmiatori come "investitori a loro insaputa" tenuti in ostaggio dai banchieri dopo essere stati sedotti da promoter e pusher di prodotti finanziari, consente ai banchieri di esercitare un maggiore condizionamento del potere politico con la scusa che "le banche sono un servizio di pubblica utilita' che racchiude tutto il risparmio e la ricchezza del paese".

La soluzione a tutto questo? STUDIARE, per capire come ci stanno fregando. Davanti ad una opinione pubblica informata, anche il potere piu' corrotto non ha dove nascondersi. Se decidessimo di diventare granello di sabbia sulla bilancia della storia, e davanti ad ogni proposta di "investimenti sicuri" dicessimo al promoter/spacciatore finanziario che e' ignorante o ci sta imbrogliando perche' l'investimento per sua natura comporta un grado di rischio, e oggi piu' che mai il rischio della finanza e' alto, molte cose potrebbero cambiare. 

Per lo studio della bolla finanziaria in cui e' immersa la nostra economia reale puo' essere utile questa infografica realizzata dalla rivista Altreconomia con la consulenza di Antonio Tricarico, della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale. A questo Link c'e' anche un interessante articolo di Tricarico sulla crisi della finanza.

[NOTA: Cio' che ho scritto e' quello che ho capito io dalle letture fatte col mio diploma da perito informatico e la mia laurea in ingegneria. Studiando economia da autodidatta non escludo che le cose stiano diversamente ma questo e' il meglio che mi e' stato concesso di capire dalla mia intelligenza applicata alla lettura. Si accettano volentieri commenti, critiche, rettifiche e integrazioni a questa riflessione].

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