La matematica, prima vittima della guerra tra politica e "antipolitica".
[AGGIORNATO il 7 MAGGIO 2012]
Con tutta la stima che ho per Beppe Grillo, sarei disonesto nei suoi confronti se non lo avvisassi quando sbaglia a fare i conti. "80 mila contatti su Facebook se moltiplicati per i 50 amici che mediamente ogni iscritto ha nel social forum, si arriva a 40 milioni di italiani che seguono il primo movimento di cittadini in ambito nazionale". E' scritto oggi sul sito del Corriere del Veneto, e di recente ho sentito questa dichiarazione anche in video pronunciata direttamente da Grillo durante un evento pubblico.
"In rete non puoi dire cazzate perché ti smentiscono subito", ripete giustamente Grillo nei suoi discorsi. E allora fermandoci a ragionare anche solo per un attimo su queste cifre. Se troppi zeri ci confondono le idee (e iniizialmente anche a me la moltiplicazione sembrava corretta) basta prendere una calcolatrice per verificare che 80mila per 50 fa QUATTRO milioni e non QUARANTA.
C'e' poi oltre al problema algebrico quello concettuale, è chiaro che questi conti tornano SE E SOLO SE tutti quegli 80 mila contatti non hanno NEPPURE UN AMICO IN COMUNE tra loro. Nell'altra ipotesi estrema, se quegli 80 mila contatti hanno 50 amici che però fanno tutti parte di quel gruppo di 80 mila, rimangono sempre 80 mila e non lievitano fino a 4 milioni.
E in ogni caso se contiamo anche "i doppioni", dicendo che Tizio vale per due perché è amico di Caio e Sempronio, il totale nell'ipotesi "moltiplicativa" di Grillo fa 4 milioni e 80 mila perché oltre al risultato della moltiplicazione devi aggiungere anche gli 80 mila iniziali.
Un controesempio per capirci meglio: l'applicazione Facebook "Texas HoldEm Poker" (quella che ha ottenuto più "fans" nel 2011) ha 60,4 milioni di sostenitori... e cosa accade se applichiamo a testa bassa la "formula Grillo" arrotondando il dato a 60 milioni e moltiplicando per 50? Si arriva alla conclusione che tre miliardi di persone sul pianeta sono favorevoli al gioco d'azzardo...
Va bene relativizzare tutto in campagna elettorale, ma quando hai dei contenuti forti e delle proposte serie come quelle del movimento di Grillo non hai bisogno di gonfiare i numeri relativizzando anche il calcolo combinatorio, la matematica e la semplice logica basata sul buon senso.
Ma dal leader di un movimento politico queste cose si possono anche accettare, è ovvio che ognuno deve tirare l'acqua al mulino delle sue proposte. Grillo non ne avrebbe bisogno visto che i contenuti ce li ha, ma è comunque nel suo diritto fare un pò di giochi di prestigio con i dati, del resto è da sempre che subiamo i giochi di prestigio dei sondaggisti e dopo l'antipolitica ci può stare anche l'antisondaggio con numeri altrettanto campati in aria ma di facile comprensione, a sostegno di idee forti che gli italiani farebbero fatica ad approfondire nello spazio di un Tg o di un articolo di giornale.
E allora molto più semplice fare due conti a spanne per dire "40 milioni di italiani sono con noi", cosa che magari è anche vera, se si potessero contare quelli che vogliono abolire i finanziamenti ai partiti, limitare a due mandati le carriere politiche e impedire l'ingresso in Parlamento ai pregiudicati. Ma per verificare questa ipotesi purtroppo non bastano le moltiplicazioni di Grillo.
Vista dal lato dell'emittente un pò di propaganda elettorale fatta in questo modo ci può anche stare, ma dal lato dei ricevitori delle informazioni quello che mi fa imbestialire sono i giornalisti del Corriere del Veneto, diretta emanazione dell'autorevolissimo Corriere della Sera, che riportano questi conticini in maniera pedissequa, magari ricopiandoli a loro volta da un'agenzia, senza nemmeno accendere il cervello per provare a verificarli. Nei paesi anglosassoni ci sono delle persone che di mestiere fanno i "fact checker", controllano fatti, dati di realtà, citazioni e anche moltiplicazioni come questa.
Da noi invece, complice anche il precariato cronico fomentato dalla grande industria editoriale, abbiamo soltanto dei trombettieri, che fanno da megafoni di chiunque passi davanti ai loro taccuini, senza nemmeno provare a ragionare sulle cose che pubblicano.
Ma io non ci sto a passare per cretino bevendomi cifre inesatte e prendendole per verità solo perché "lo ha scritto il Corriere". Quando qualcuno insulta la mia intelligenza facendo conti sbagliati sento il dovere civico di farlo notare, anche se questo qualcuno è un'ottima persona impegnata nel sociale o un prestigioso quotidiano.
So già come verrà utilizzato questo mio ragionamento: i nemici di Grillo assediati nella vecchia politica useranno un conteggio sbagliato per demolire anche tutti i ragionamenti giusti fatti dal popolo a cinque stelle. I suoi sostenitori mi diranno che si tratta di questioni marginali e che spaccando il capello in quattro faccio il gioco dei vecchi partiti.
Una posizione scomoda, quella di chi prova a ragionare di tutto e con tutti, che però fa più bene al movimento cinque stelle dell'atteggiamento di chi lo condanna o lo applaude "a prescindere", per "partito preso", per scelta di campo e senza prendersi la briga di ragionare volta per volta, punto per punto, numero per numero.
Difendere a oltranza la propria "squadra" a testa bassa e mettendo al bando l'autocritica: è questa malattia delle organizzazioni di massa, e non il berlusconismo, che ha distrutto dall'interno i partiti rossi, verdi e arcobaleno che ai loro esordi portavano avanti una seria alternativa culturale e politica al pensiero dominante, in cui si riconosceva una buona fetta di quella società civile che oggi ha espresso il Movimento a Cinque Stelle come nuova alternativa al potere.
Le strumentalizzazioni che possono nascere da questa riflessione non mi interessano più di tanto: ho studiato ingegneria, sostenendo due esami di analisi matematica e due di statistica, in più sono giornalista freelance da dieci anni, e quindi non posso restare in silenzio quando qualcuno calpesta la matematica o i principi deontologici della professione giornalistica, negando il valore di tutto quello che ho studiato e praticato finora.
La ragione, il buon senso, la logica e il pensiero strutturato sono l'ultimo rifugio in questi tempi bui per chi non si arrende all'esistente. Non possiamo permettere che rimangano schiacciati sotto il peso dei sofismi e delle chiacchiere, che abbondano sia nella vecchia antipolitica di palazzo che nella nuova antipolitica dell'alternativa. Uno svarione matematico di questa portata va sottolineato con la penna blu non solamente quando compare sui compiti degli studenti, ma anche anche sui quotidiani prestigiosi e in bocca ai leader più stimati.
E se qualcuno vuole leggere in questo tratto di matita un favore fatto alla propria parte politica o al nemico, non è un mio problema. Io ho fatto solo due conti. Quelli che avrebbe dovuto fare ogni persona che ha fornito, pubblicato e preso per buoni questi dati. Beppe, non avertene a male. ABC, non approfittatene.
Commenti
Inserisci il tuo commento - 1 commenti