Il mio ricordo di Scalfaro tra luci, ombre e una foto.
Di fronte alla scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro, i miei contatti Facebook ripescano tante pagine di storia che anche io avevo dimenticato: quando difese la Iervolino nl 1993 attaccando i precari della scuola, quando la folla inveiva contro di lui al funerale di Borsellino, la sua lunga militanza politica nella destra DC al seguito di Mario Scelba, passato alla storia per le sue durissime politiche di repressione del dissenso, la lettera di disprezzo che gli scrisse Toto' de Curtis quando rifiuto' la sfida a duello del padre di una ragazza che secondo Scalfaro andava in giro troppo scoperta per quei tempi. A questo va aggiunto l'avallo politico dato ai crimini di guerra delle nostre forze armate quando abbiamo bombardato unilateralmente la Serbia nel marzo '99, senza neppure uno straccio di risoluzione Onu a fare da foglia di fico.
Gli episodi oscuri nella storia di Scalfaro possono essere quanti vogliamo, ma anche in mezzo a tante ombre io non dimentico la sua luminosa stagione di lotta politica e culturale, in cui spese il suo nome e il suo prestigio per difendere la costituzione e combattere la guerra. Erano i giorni che hanno preceduto quel 15 febbraio 2003 in cui il mondo ha detto NO alle bombe sull'Iraq. Io ero a Roma su quel palco, grazie all'indimenticato Tom Benetollo che mi aiuto' a passare le barriere di sicurezza in piazza San Giovanni, per assistere alla nascita della nuova superpotenza globale: l'opinione pubblica organizzata. Questa e' la foto ripescata nel mio archivio con cui voglio ricordare Scalfaro.
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