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12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Debito pubblico, inflazione e sovranita' monetaria.

I conticini di Oscar Giannino

A differenza dell'analisi matematica, i numeri dell'analisi economica non sono mai oggettivi, ma sempre interpretabili.
18 dicembre 2011 - Carlo Gubitosa

Per gli antiberlusconiani orfani del loro arcinemico questo video di Oscar Giannino ha una sola chiave di interpretazione: "Berlusconi ha mandato in rovina il paese con un altissimo indebitamento". E' vero, lo ha effettivamente mandato in rovina, ma proprio per la ragione opposta all'indebitamento, cioe' per la sua caparbia determinazione nell'aumentare gli sprechi e le opere faraoniche tagliando ferocemente la spesa a debito che sosteneva lo stato sociale, la sanita' pubblica, la scuola pubblica e la ricerca scientifica, che ha potuto smantellare facilmente CON LA SCUSA del debito pubblico e la retorica che accompagna questo tema.

A differenza dell'analisi matematica, i numeri dell'analisi economica non sono mai oggettivi, anche quando sono dati esatti, ma sono sempre interpretabili. L'implicita ipotesi errata alla base di questo video e' che il debito pubblico sia un cancro da estirpare per arrivare al pareggio, mentre anche nell'unico esame di economia fatto a ingegneria si spiega che le aziende sane non sono quelle col bilancio in pareggio, perche' se il bilancio e' in pareggio vuol dire che l'azienda ha rinunciato alla possibilita' di ottenere un credito per sviluppare ulteriormente il proprio business.

Nel caso della finanza pubblica lo stato con il bilancio in pareggio e' quello che ha rinunciato alla possibilita' di spesa pubblica a debito per innescare meccanismi economici virtuosi, ad esempio finanziando le universita' perche' i soldi con i brevetti sviluppati dagli italiani rimangano nel nostro paese e non fuggano altrove assieme ai cervelli che producono innovazione. Oppure finanziando la spesa a debito per la sanita' in modo da aumentare la speranza di vita, la ricchezza umana del paese e la possibilita' di avere cittadini piu' attivi, operosi e produttivi perche' piu' tutelati dalle malattie.

Ma si puo' provare ad uscire dagli angusti confini dell'ipotesi sul debito come cancro da estirpare, un'ipotesi che assimila la macroeconomia di uno stato alla microcontabilita' di una famiglia, e che presenta il pareggio del bilancio come valore economico assoluto anche a costo di lasciare per strada morti e feriti. Abbandonando questa ipotesi che non e' un dogma di fede ne' una verita' scientificamente dimostrabile, entriamo in un territorio vergine lasciato inesplorato dalla narrazione dominante del nostro tempo, una zona lontana dai riflettori dove ci sono ipotesi e opportunita' che sfuggono alla stampa e alla cultura di massa.

Leggendo tra le righe e da un'altra angolazione i dati snocciolati da Giannino, salta agli occhi un dato fondamentale sulla prima repubblica, e cioe' che in un periodo storico con moneta sovrana stampabile a piacimento ed una conseguente alta inflazione si pososno innescare cicli virtuosi che fanno girare l'economia anche con un forte indebitamento, perche' anche in presenza di un debito alto se la tua economia gira i "mercati" puntano su di te, proprio perche' quel che conta non e' quanto sei indebitato ma la tenuta della tua economia e la tua capacita' di produrre ricchezza senza entrare in spirali depressive.

Giannino vorrebbe derubricare lo scenario "moneta sovrana + debito sovrano + svalutazione" (un contesto che e' stato di fatto il volano dell'economia Italiana per molti anni) dicendo che si tratta di una "illusione monetaria che depaupera gli asset della produttivita' di un paese", mentre invece si tratta di sovranita' monetaria che produce ricchezza, cioe' la capacita' di un popolo di decidere se stampare moneta per contrastare un ciclo depressivo (generando effetti inflattivi) o aumentare il prelievo fiscale per contrastare la svalutazione e l'inflazione (generando effetti depressivi e recessivi sull'economia).

Il gioco della moneta sovrana e' semplice: se aumenta l'inflazione, alzo le tasse, se arriva la depressione, stampo moneta. Sovranita' monetaria e politiche fiscali sono le leve di comando che spingono l'economia verso l'alto a condizione di saperle e volerle applicare nell'interesse di tutti. 

Attualmente uno di questi due strumenti (la stampa di moneta sovrana) ci e' stato tolto dall'Euro e dai banchieri europei, l'altro (il prelievo fiscale) e' impedito dalle lobby italiane che hanno portato dal 70% al 44% le aliquote fiscali dei ricchissimi, e quindi l'unica soluzione rimasta e' quella di abbassare i salari, ma cio' innesca circoli viziosi di depressione economica che portano ad un maggiore indebitamento, che verra' affrontato con ulteriori tagli sui diritti dei lavoratori.

Non capisco poi perche' Giannino paragona la crisi di adesso a quella del 1992 come se potessimo usciene ora come allora, il problema e' che lo scenario e' cambiato radicalmente, e nel 1992 avevamo la sovranita' monetaria mentre adesso abbiamo la sudditanza ai compitini indicati nelle letterine della BCE, che agita lo spauracchio del debito come strumento di controllo economico esattamente com'e' stato fatto dalla Banca Mondiale con i paesi impoveriti.

L'unica differenza e' che per il terzo mondo noi cantavamo con Bono e Jovanotti "cancella Il debito", mente ora che siamo indebitati noi nessuno (tranne pochi gruppettari illuminati bollati come esagitati dagli ortodossi del neoliberismo) solleva l'ipotesi di analizzare il debito pubblico tutelando la quota in mano ai risparmiatori, rinegoziando la quota in mano alle banche e dichiarando come inesigibile il debito in mano agli speculatori.

Per maggiori informazioni su queste ipotesi c'e' la Campagna per il congelamento del debito del Centro Nuovo Modello di sviluppo, che ha prodotto una serie di documenti molto interessanti che approfondiscono la questione dell'indebitamento molto piu' dei conticini di Giannino. Tutte le informazioni sono disponibili all'indirizzo http://www.cnms.it/ campagna_congelamento_debito

[Nota: io non sono laureato in economia, quello che so l'ho imparato da autodidatta con le mie letture, e quindi non prendete questo articolo come verita' assoluta, ma come uno spunto per ragionare. Studiate, informatevi, e ragionate al meglio di quello che riuscite a capire di questa intricata situazione che stiamo vivendo. Quello che posso garantire a differenza di altri giornalisti economici e' che per questo articolo non sono stato pagato, e l'unica motivazione che mi ha spinto a scrivere e' la mia intenzione di capire la realta' ragionando assieme agli altri. Per questa ragione partecipero' al corso di formazione sui temi della Campagna per il congelamento del debito organizzato dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo, e se lo studio mi fara' capire qualcosa di diverso mi riservo di rettificare le mie affermazioni].

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