L'ospedale di Taranto: domande senza risposta
Ringrazio Francesco Brigati e la segreteria provinciale di Rifondazione per il cortese invito. Purtroppo non potro' essere presente al convegno sulla "sanita' tra pubblico e privato", e quindi vi porgo i miei dubbi sperando che qualcuno di voi decida di aggiungerli al dibattito o quantomeno alla propria riflessione personale.
1 - Perche' per il nuovo ospedale di Taranto e' stato accettato un progetto che prevede una riduzione dei posti letto rispetto a quelli dell'attuale ospedale? (76 posti letto in meno, secondo i documenti che ho avuto modo di esaminare).
2 - Perche' si e' scelto un modello decisionale autoritario senza che sia stata mai stata consultata la cittadinanza per scegliere (magari attraverso un referendum) quale modello di sanita' sembra piu' appropriato alle esigenze del territorio?
3 - Perche' il presidente Vendola ha detto in una intervista video di aver "girato l'Italia" prima di scegliere discrezionalmente il San Raffaele come partner del progetto? Non sarebbe stato meglio girare l'Europa per vedere se esistono altre esperienze e altre aziende con gestioni economiche piu' virtuose, e da prendere a modello? (il video e' su http://www.youtube.com/watch?v=SQD7hpfipkg#t=05m40s )
4 - In una conferenza stampa del primo agosto 2011, alla presenza dell’assessore al Bilancio Michele Pelillo, del sindaco della città di Taranto, Ippazio Stefàno, del Presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido, del direttore generale dell’Asl tarantina, Fabrizio Scattaglia e del presidente della Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, Vittorio Dell’Atti, il presidente Vendola ha dichiarato che "Per noi non cambia il progetto, comunque vada. Anche nell’ipotesi, per noi remota, che falliscano la prima università d’Italia e il Primo Irccs d’Italia. Daremo 200 milioni per questa grande opera pubblica, ospedale che la città di Taranto merita". Se verra' dichiarato il fallimento della fondazione "San Raffaele del Monte Tabor" (quella di Milano), per la quale la procura competente ha depositato un'istanza di fallimento per debiti pari a circa 1500 milioni di euro, a chi verranno dati questi 200 milioni di euro promessi da Vendola?
5 - Perche' il fallimento societario e' stato indicato come l'unica eventualita' che porterebbe all'annullamento degli accordi con il San Raffaele? Non si spiega come mai la regione Puglia continua a considerare questa azienda come un partner affidabile per la gestione di quello che sara' l'unico ospedale di Taranto anche dopo il suicidio di uno dei suoi amministratori e dopo la scoperta di un "buco" pari a 1,5 miliardi di euro.
6 - Anche se la fondazione che terra' a battesimo l'ospedale sara' a maggioranza pubblica, cosa impedira' al 49% privato di imporre vincoli e costi inaccettabili per introdurre nuobi servizi e prestazioni? (Ad esempio un registro dei tumori pubblico, informatizzato e aggiornato in tempo reale per capire con quante vite si paga a Taranto il costo del lavoro e dell'industria?)
7 - Perche' a tutt'oggi non e' dato di sapere a cosa saranno destinate le strutture e le aree del vecchio ospedale dopo l'apertura del nuovo? Le uniche informazioni in tal senso sono quelle contenute nella Delibera 02/2010 del Consiglio Comunale di Taranto, datata 11 gennaio 2010, in cui l'amministrazione Comunale "si impegna a mantenere l'attuale destinazione urbanistica dell'area occupata dal Polo ospedaliero "Santissima Annunziata" finalizzata a distretto sanitario già previsto e/o a Residenze Socio Sanitarie per Anziani, nonché a dotare l'area del SS.Annunziata degli standard di quartiere (verde, parcheggi pubblici, ecc)". Si puo' ben capire che l'espressione "e/o" non indica se verra' effettivamente realizzato un distretto sanitario o delle residenze socio sanitarie per anziani, ne' quale sara' l'estensione del verde e dei parcheggi pubblici rispetto a queste strutture, e che pertanto il destino di quell'area e' ancora circondato da una spessa coltre di nebbia burocratica.
8 - Perche' gli amministratori della cosa pubblica a Taranto non hanno voluto esercitare il loro diritto di accesso all'atto notarile con cui e' stata costituita la "Fondazione San Raffaele del Mediterraneo"? E' un atto pubblico stipulato in data 27 maggio 2010 presso il notaio dr. Vincenzo Vinci, tra la Regione Puglia, l'ASL Taranto e la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano, ma finora non risulta che uomini politici o partiti abbiano ritenuto opportuno richiederne copia per illustrare pubblicamente ai cittadini i dettagli di questo accordo che incidera' sulla vita e la salute di centinaia di migliaia di persone. Perche' discutere astrattamente di "modelli sanitari" quando l'oggetto della discussione dovrebbe essere un ben preciso accordo tra una istituzione pubblica e una azienda privata?
9 - Piu' in generale, perche' gli esponenti del PD, PRC, SEL, IDV e Verdi hanno adottato una linea politica cosi' morbida, prudente, silenziosa e a tratti perfino omertosa nei confronti di questa situazione gravissima dove si rischia di consegnare ad una azienda sull'orlo del fallimento centinaia di milioni di euro senza avere in cambio un miglioramento reale e misurabile dei servizi sanitari e ospedalieri per i tarantini?
10 - C'e' poi la questione della coerenza politica. I seguaci di Bersani hanno dimenticato che il loro partito si definisce democratico e che in democrazia bisogna recepire le indicazioni del popolo anziche' decidere sulla testa delle persone senza coinvolgerle nelle decisioni? I seguaci della Rifondazione Comunista, a parte i convegni e le lodevoli iniziative culturali, hanno dimenticato sul piano politico il loro ruolo di guardiani anticlericali del capitale e delle speculazioni truffaldine di aziende che scaricano sui conti pubbici i propri fallimenti? I seguaci di Vendola hanno dimenticato le affermazioni del loro leader sulla partecipazione dei cittadini e delle associazioni alla gestione della cosa pubblica? I seguaci del legalitario Di Pietro, come vivono il rapporto con una azienda dai bilanci talmente opachi da portare al suicidio uno dei suoi amministratori, non prima di aver attirato l'attenzione della magistratura? I seguaci dei verdi che rispettano l'ambiente e la natura, possono garantire che questo modello di sanita' dove il pubblico mette i soldi e il privato mette i debiti sara' rispettoso dei cittadini di Taranto?
11 - Vendola ha affermato di preferire la partnership con i privati alla gestione totalmente pubblica per semplici ragioni di efficienza e di rapidita', dicendo che "Ho bisogno non in venticinque anni, ma in due tre anni di costruire una alternativa forte nella citta' di Taranto. Se io dessi duecento milioni di euro ad una autorita' pubblica a Taranto io non avrei nessuna certezza di poter mai inaugurare un cantiere". Cfr Video (http://www.youtube.com/watch?v=SQD7hpfipkg#t=06m38s ). Sta di fatto che la posa della prima pietra del nuovo ospedale era stata annunciata per la fine del 2010, per la precisione il 5 novembre nell'anniversario della nascita del Vescovo Motolese, e da allora e' passato un anno. Siamo sicuri che i calcoli di Vendola saranno confermati, e che tra un anno o due avremo un nuovo ospedale?
12 - Gli amministratori di Taranto sono d'accordo con Vendola nel dire che loro avrebbero fatto peggio e sarebbero stati sicuramente piu' lenti del San Raffaele di Milano se avessero ricevuto gli stessi soldi per la costruzione di un ospedale a gestione 100% pubblica? Possibile che in Italia non ci siano soggetti pubblici o privati in grado di mettere la prima pietra di un ospedale in 12 mesi per la "modica cifra" di 200 milioni di Euro?
13 - Visto che a detta di Vendola l'obiettivo e' quello di realizzare una struttura di eccellenza avvalendosi di competenze ad altissimo livello nel settore sanitaro, non si capisce come mai a presiedere la Fondazione "San Raffaele del Mediterraneo" e' stato nominato Vittorio Dell’Atti, doppiamente inadeguato sia in quanto preside della facoltà di Economia e Commercio senza documentate competenze nel settore sanitario, sia in quanto al momento della nomina Dell'Atti era a capo del collegio sindacale della stessa fondazione, ricoprendo pertanto il ruolo di controllato in un organismo di cui era il controllore fino al giorno prima. Si potrebbe cortesemente sapere quali sono i criteri adottati per le nomine dei dirigenti dalla Regione Puglia, o meglio dai suoi tre rappresentanti in seno alla neonata fondazione "San Raffaele del Mediterraneo"?
Certo che questi interrogativi troveranno in voi interlocutori preparati, competenti e disponibili, vi porgo i miei piu' cordiali saluti.
Carlo Gubitosa
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