L'intollerabile omerta' sui treni assassini
Ci sono notizie "pubbliche" ma "segrete", che ti raggiungono per caso anche se ignorate dai grandi media, e ti fanno venir voglia di gridarle sui tetti. Una di queste e' relativa alla vicenda delle cosiddette "porte killer": treni che si chiudono automaticamente e partono trascinando sui binari i passeggeri rimasti agganciati. E non si tratta di episodi rari: 21 morti e centinaia di feriti è la stima per difetto conteggiata negli ultimi sei anni dai sindacalisti di base.
Tra questi Dante De Angelis, licenziato piu' volte da Trenitalia per il suo vizio di denunciare le cose che non vanno, e sempre riassunto dopo faticose battaglie legali. "Restano estremamente pericolosi gli intercity, gli eurostarcity, e gli espressi - racconta Dante - Ai viaggiatori diciamo comunque di stare attenti". Un fenomeno gravissimo per i danni subiti dalle vittime e i costi irrisori da sostenere per adottare sistemi piu' sicuri, ma stranamente ignorato dalle cronache.
Ogni tanto c'e' qualche bisbiglio, come sull'Ansa del 26 aprile scorso che racconta il recente rinvio a giudizio per concorso in lesioni colpose di due ex dirigenti Trenitalia, indagati per una vicenda del marzo 2007: una studentessa che cerca di prendere un treno al volo e tratta in inganno da una momentanea riapertura delle porte si ritrova con la gamba sinistra amputata.
Nell'agenzia non viene fatto il nome dei soggetti in questione, e ci si e' limitati a citare i loro incarichi all'epoca dei fatti: responsabile della Direzione ingegneria, sicurezza e qualità del sistema di Trenitalia e direttore del Cesifer, oggi Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Se fossimo in un paese normale, andremmo a spulciare gli archivi per sapere chi sono questi signori e che incarichi ricoprono oggi. Ma nell'attuale emergenza mediatica, e di fronte a questa intollerabile omerta' sui treni assassini, il tam-tam della rete, i giornalisti onesti e la stampa militante devono farsi carico del ruolo di "servizio pubblico" ormai dismesso dalla TV di stato.
E allora da queste pagine proviamo a salire sui tetti per gridare a tutti i passeggeri l'avvertimento che avrebbero dovuto ascoltare dal TG1: "restano estremamente pericolosi gli intercity, gli eurostarcity, e gli espressi". Piuttosto perdeteli, ma non provate a salirci all'ultimo istante. Quei treni possono uccidere. Detto questo, ora posso andare a spulciare gli archivi.
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