Promemoria di sinistra per il partito democratico
In questa nuova epoca della storia, all'alba della nascita del Partito Democratico, il mio pensiero va ad Antonio Gramsci, Sandro Pertini, Pio La Torre, Peppino Impastato, Fabrizio de André, Pier Paolo Pasolini, Giacomo Matteotti, Nicola Sacco, Bartolomeo Vanzetti, Giuseppe Pinelli, Alcide Cervi e i suoi sette figli, Ondina Peteani e tutte le donne partigiane, Norberto Bobbio, Lauro Farioli e i morti di Reggio Emilia, Franco Serantini e tutte le vittime della repressione, del fascismo, della violenza, delle stragi, dei mille misteri irrisolti d'Italia, e tutte le persone che nel nostro Paese hanno dato senso a parole come sinistra, giustizia, uguaglianza, diritti, liberazione, politica.
Pensando a loro il cuore si solleva oltre l'orizzonte meschino di una classe dirigente inadeguata e ignorante, che ha inquinato e distrutto dall'interno i partiti che hanno fatto la storia della sinistra italiana con l'azione scellerata e devastante di leader, segretari e presidenti sempre piu' lontani dalla societa' civile, incompetenti, guerrafondai, incapaci di proporre soluzioni ai problemi di tutti perche' troppo occupati a trovare soluzioni ai problemi dei propri partiti.
Oggi che in Italia non esistono piu' partiti di Sinistra, ma solo partiti comunisti (quindi non necessariamente democratici) e partiti democratici (quindi non necessariamente di sinistra) celebro un lutto dignitoso e pacato per la morte tra i banchi del parlamento di idee che invece sono vivissime e feconde nella societa' civile anche se ormai non hanno piu' nessuno che le rappresenta.
La nonviolenza attiva come alternativa agli eserciti, l'affermazione di diritti universali per i migranti e i piu' poveri del nostro paese, la sobrieta' economica, la restituzione ai cittadini dei territori espropriati da basi militari e condoni edilizi, l'antimilitarismo, il pensiero anarchico, libertario, pacifista, femminista, antimilitarista e antipatriarcale, la lotta alla mafia, l'ecologismo ben distante da quel "verde" che dipinge la facciata buona di guerre e rigassificatori, la difesa dei bambini dai quotidiani stupri televisivi, il vegetarismo, l'apertura alle religioni e alle spiritualita' diverse da quella cattolica, la cultura della partecipazione e della cittadinanza attiva sono un lievito fecondo della nostra societa', relegato nel limbo delle utopie astratte da uomini troppo piccoli per osare l'impossibile come hanno saputo fare con successo i giganti della storia.
Il bene comune è tutelato da queste idee e dagli ideali che le muovono piu' di quanto non facciano gli uomini che si alzano sui piedistalli di cartone dei partiti che hanno meno tessere dei lettori di un blog, e pensano che la politica si riduca al semplificare la conta dei voti riducendo il numero dei simboli su cui mettere la crocetta.
Oggi che muore un altro pezzo importante della cultura italiana di sinistra, diluito e snaturato nell'etichetta generica di "Partito Democratico", sento il bisogno di dichiarare la mia distanza da quella "realpolitik" imposta da chi si ostina su modelli di vita e di sviluppo insostenibili e distruttivi, l'esigenza di affermare la mia diversita' dai partiti-camaleonte e dai loro funzionari capaci di cambiare sigla all'infinito pur di non cambiare la loro faccia sui manifesti, nascondendo la loro malattia di potere e di protagonismo dietro le etichette mutevoli e cangianti di progressisti, ulivisti, unionisti, riformisti e democratici, rimanendo sempre e comunque incapaci di sognare un progresso diverso da quello che auspicano tutti i soggetti che si arricchiscono con le guerre, gli appalti mafiosi, le basi militari, i rigassificatori, l'industria bellica, la devastazione dell'ambiente, la speculazione immobiliare e finanziaria, lo sfruttamento dei migranti, le morti bianche sul lavoro, il precariato del lavoro e della vita.
Chi insegue queste idee non e' un sognatore sprovveduto e immaturo, ma spesso una persona competente nel suo ambito, consapevole del potenziale di cambiamento che potrebbe derivare da bioedilizia, energie alternative, prevenzione dei conflitti, partecipazione politica, tecnologie sostenibili e valorizzazione del territorio, dimensioni ignorate da chi continua ancora a risolvere i problemi del mondo con il fucile ed il petrolio, con la stessa primitiva ignoranza di chi nelle grotte usava la clava ed il fuoco per farsi strada in un mondo che non riusciva a capire. Mai come oggi, davanti al trionfalismo e alla spocchia delle operazioni di ingegneria partitica sento piu' che mai la distanza abissale tra le competenze espresse dalla societa' civile in contatto con lo stato dell'arte della scienza, della cultura e dell'arte, e la spocchia di chi usa la scienza solo per pilotare valutazioni di impatto ambientale, l'arte per elargire finanziamenti a chi si dimostra piu' docile e compiacente con il potere, la finta cultura che addomestica cervelli e coscienze.
Oggi ci ritroviamo nel terzo millennio orfani di etichette, ideologie, partiti e rappresentanti, con l'angosciante senzazione di essere circondati da un sistema di interessi marci che vanno dalle buste del latte alle partite di pallone, ma al tempo stesso forti di un sentimento popolare che "disturba i manovratori", un sentimento che ha le sue radici nei sogni di liberta', giustizia e progresso nati nella resistenza popolare al nazifascismo e traditi da chi ne ha illegittimamente impugnato l'eredita' mandando allo sfascio il meglio di una tradizione politica per preservare soltanto gli aspetti piu' deleteri, guerrafondai e populisti delle dittature del '900.
Questo sentimento e' ormai fuori dai banchi del Parlamento, sfugge a qualunque etichetta, sigla o slogan, e senza troppa enfasi possiamo definirlo come "il buon senso dei padri e delle madri di famiglia", lontano anni luce dagli sprechi e dal malgoverno di chi a destra e sinistra fa guerra e la chiama pace, devasta territori e lo chiama sviluppo, azzera la partecipazione e la chiama democrazia, dissolve partiti e lo chiama pluralismo, fa l'autoritario e si fregia del titolo di democratico.
Per tutte queste ragioni, e molte altre ancora, c'e' bisogno di affermare per iscritto la nostra dignita' di cittadini alla vigilia di un'era politica in cui la nostra voce sara' sempre piu' debole perche' meno rappresentata.
PRIMO PUNTO: Non siamo stupidi. Smettetela di trattare gli elettori come bambini scemi. Lo sappiamo benissimo che la nascita del Partito Democratico e' stata fatta col pallottoliere e non con il cuore, o con una idealita' condivisa. Sarete un partito potente, ma di certo non ci faremo affascinare dalla vostra propaganda. Potrete vincere, ma non convincere. Abbiate piu' rispetto della nostra intelligenza e smettetela di giocare ai grandi statisti con parole vuote: sapete benissimo che in politica dire che un partito e' democratico e' come dire che e' italiano, cioe' e' come non aver detto niente.
SECONDO PUNTO: Abbiamo valori diversi dai vostri. Avrete i nostri voti (e nemmeno tutti) ma non le nostre coscienze. Di fronte alla nascita di partiti geneticamente modificati molte persone decideranno di abbandonare la pratica del voto. Anche se vincerete le prossime elezioni, saprete assumervi la responsabilita' di uno scenario politico in cui voteranno tre persone e voi vincerete con due voti? Fortunatamente per voi, molte altre persone voteranno il partito democratico per assenza di alternative serie, o proprio per paura delle alternative possibili. ABBIATE RISPETTO di queste persone, e trovate il tempo di ascoltarle e di includere le loro istanze, anche se minoritarie, nella vostra agenda. Se e quando vincerete delle elezioni grazie a queste manovre non usate i voti ricevuti come un assegno in bianco, da spendere come vi pare con la spocchia degli arricchiti, ma siate consapevoli che quel voto e' una cambiale in bianco, che portera' serie conseguenze sulla carriera politica di chi non saldera' i propri debiti.
TERZO PUNTO: Non illudetevi di avere la faccia pulita. La memoria storica degli elettori e' migliore di quello che sperate. Sappiamo tutto di voi, e ormai grazie alle nuove tecnologie non abbiamo piu' bisogno nemmeno dei vostri giornali per conoscere i nomi e le carriere politiche di quelli tra voi che hanno partecipato al banchetto del potere democristiano, hanno applicato tecniche spregiudicate e antidemocratiche per raggiungere i vertici dei loro partiti, hanno marciato contro la guerra in Vietnam per poi bombardare la Serbia, hanno condanne passate in giudicato o procedimenti giudiziari in atto, vivono nel lusso truffando lo Stato con l'aiuto del commercialista mentre chiedono rispetto della legge ai migranti rinchiusi nei lager e "flessibilita'" ai lavoratori precari. Sappiamo tutto di voi: come avete votato, quanti partiti avete cambiato nel corso della vostra carriera, quanti articoli anticlericali avete scritto prima di baciare gli anelli dei Vescovi, quante mogli avete avuto prima di avviare le vostre battaglie a difesa della "famiglia", quanti condoni edilizi avete stabilito per legge e quanti ne avete sfruttati come palazzinari abusivi. Un mandato elettorale ricevuto in assenza di alternative non e' sufficiente per ripulire la vostra faccia e trasformarvi in persone rispettabili. Tutto quello che farete sara' osservato, giudicato, portato alla luce e se necessario sanzionato. L'era dell'impunita' e' finita da un pezzo, e se la giustizia dei tribunali non vi fara' finire in galera ci sara' comunque una giustizia popolare pronta a sputtanarvi in un baleno.
QUARTO PUNTO: La vostra generazione e' in via di estinzione. Siete dei dinosauri della politica che vivono litigando con altri sopravvissuti per conquistare brandelli di elettorato e mangiare quel tanto di potere necessario a sopravvivere, ma sulle vostre ceneri sono gia' pronte a marciare nuove generazioni che non si troveranno nelle liste elettorali per diritto divino, non avranno la carriera politica scritta nel cognome, non riceveranno investiture medioevali dalle segreterie dei partiti per diventare vassalli del potere, ma dovranno conquistare con fatica un consenso sempre piu' difficile attraverso le primarie e altri mille meccanismi di partecipazione, affrontando un confronto con gli elettori sempre piu' diretto e non mediato dai giornalisti, imparando a dire cose sensate anche in rete davanti ad esperti competenti e inflessibili e non solo davanti alle telecamere per imbonire un pubblico di massa con la compiacenza di conduttori asserviti.
QUINTO PUNTO: Tra la gente c'e' un potere piu' grande di quello che nasce dal vostro tesserino di parlamentari. Con questo potere dovrete fare i conti sempre e comunque, a prescindere da alleanze, equilibrismi e strategie. Potrete anche creare il governo piu' potente e stabile della storia repubblicana ma cio' nonostante anche il piu' debole e sconosciuto dei cittadini potra' mettervi in ginocchio se sara' abbastanza motivato e persuaso di fare cio' che e' giusto. Ricordate come vi hanno tremato le gambe quando una paesino minuscolo come Scanzano Jonico ha dimostrato di essere pieno di cittadini e non di sudditi? Ricordate come i segretari dei vostri partiti sono corsi in fretta e furia da Roma per arginare un potere popolare che ha fatto tremare le vostre ginocchia molto piu' di quanto non facciano i vostri avversari politici nei salotti televisivi? Ebbene, sappiate che quel potere e' come brace che cova sotto la cenere: bastera' una vostra mossa falsa e questo potere si risvegliera' per darvi una lezione di umilita' e democrazia.
SESTO PUNTO: Tutti i nodi vengono al pettine, e molti di quelli che tra voi oggi si considerano potenti e invincibili domani non saranno neppure una nota a pie' di pagina nei libri di storia. Abbiate il coraggio di prendere scelte scomode e impopolari, facendovi guidare dalle convinzioni che vi nascono nella mente e nel cuore. Al diavolo le direttive di scuderia, le logiche dei partiti o i conteggi dei voti. Siate il meglio che riuscite ad essere anche quando attorno a voi il "buon senso" e la "realpolitik" vi spingono a essere il meno peggio. Chiedetevi davvero se la vostra azione politica nasce dal desiderio di offrire un servizio al prossimo o da una malattia psicologica che vi rende impossibile staccarvi dal potere, e in questa seconda ipotesi abbiate il coraggio di farvi da parte per recuperare i valori piu' profondi dell'esistenza.
Firmato: un cittadino italiano preoccupato per il futuro del Paese ma abbastanza fiducioso da essere ottimista nella forza della nonviolenza che i nostri cittadini sapranno esprimere anche davanti ad una classe politica inadeguata.
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