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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

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Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Critiche, perplessità, interpellanze parlamentari e isteria collettiva: ma Actarus vince tutte le battaglie

IL PIU' AMATO EROE D'ACCIAIO DI TUTTI I TEMPI. IL PIU' GRANDE, IL PIU' FORTE. E IL PIU' TELEVISIVO: ECCO A VOI GOLDRAKE!

A 30 anni dalla sua messa in onda Atlas Ufo robot fa ancora parlare di sé.
Dalle serie TV, ai montaggi cinematografici, passando per il merchandising e per i dibattiti. Un mito per più generazioni
4 aprile 2009 - ROBERTO TRAETTA

A 30 anni dalla sua messa in onda Atlas Ufo robot fa ancora parlare di sé.
Il 4 aprile del 1978 sulla Rete 2, all’interno del programma “Buona sera con…” va in onda per la prima volta la serie animata “Goldrake: Atlas Ufo Robot” in 25 episodi, ideata da Go Nagai. Questo nuovo cartone narra la vicenda di Actarus (vero nome Duke Fleed), un ragazzo extraterrestre in fuga dalla sua stella natale, in seguito all'invasione di Re Vega. Duke giunge sulla terra con la sua navicella spaziale quasi morente, ma verrà ritrovato dal prof. Procton, direttore dell'Istituto di Ricerche, che decide di adottarlo
Nel corso degli episodi Actarus piloterà Goldrake, l'avanzato robot da battaglia, e sarà impegnato nella lotta contro gli alieni invasori guidati dal perfido Vega, che vogliono conquistare anche il pianeta terra. Ad aiutarlo c'è Alcor (in realtà è Koji Kabuto) che pilota un disco di sua progettazione.
Goldrake è il primo eroe d’acciaio del Sol Levante ad approdare sui teleschermi italiani, spianando la strada ad altre creature meccaniche come Mazinga Z, Grande Mazinga e Jeeg Robot, per citare i più famosi.
Goldrake rivoluziona per sempre il mondo dei cartoni giapponesi che fino a quel momento avevano veicolato valori più tradizionali come la famiglia, l’amicizia, l’amore. Con Goldrake il pubblico assiste a scenari bellici, a esplosioni atomiche, a combattimenti all’ultimo sangue, introducendo tematiche scottanti come la morte e la guerra. Per l’opinione pubblica la violenza delle immagini è troppo esplicita, ma per i telespettatori dell’epoca è una novità entusiasmante: piace ai giovanissimi, mentre fa storcere il naso ai genitori. Sociologi, psicologi e pedagogisti sono perplessi e giudicano la serie animata diseducativa e vuota di contenuti. La stampa non fa che alimentare il dibattito dedicandogli articoli e lunghi dossier. Goldrake diviene addirittura il protagonista della copertina del TV Sorrisi e Canzoni per ben due volte: nel numero 51 del ’78, e nel numero 49 del ’79. La polemica si infiamma e Goldrake giunge anche nelle aule del Parlamento: il deputato Silverio Corsieri, membro della Commissione di vigilanza Rai, chiede un’interpellanza parlamentare; ma la serie non viene interrotta, né subisce tagli; anzi, la sua popolarità cresce.
La Rete 2, quando è ancora in onda la prima serie (dal 4 aprile al 6 maggio 1978), sta già preparando il doppiaggio per la seconda, che sarà trasmessa dal 12 dicembre 1978 al 12 gennaio del 1979. Il terzo e ultimo blocco di episodi andrà in onda nuovamente nel periodo natalizio: dall'11 dicembre 1979 al 6 gennaio1980.
Col tempo tutti i pregiudizi sul cartone risulteranno infondati. Attraverso un’analisi attenta della trama emergono dati rassicuranti in barba a tutte le critiche: si descrivono infatti sentimenti umani profondi e delicati, si parla di amicizia e di amore, di lealtà, di coraggio, e soprattutto si inneggia alla pace. L’equivoco forse nasce soprattutto da una percezione errata che l’Occidente ha del cartone animato: in Italia è sempre prevalsa l’equazione “cartone animato= prodotto per l’infanzia”. In Giappone, invece, esistono prodotti di animazione per varie fasce di pubblico. Qualsiasi cartone arrivi dall’Oriente quindi viene classificato come prodotto per piccoli. Ecco perché i bambini italiani si ritrovano a guardare qualcosa che non è stato pensato per loro, e che è stato poi accusato di non essere adatto a loro.
Intanto il successo è inarrestabile e raggiunge tutto il mondo. In Italia, ogni volta che Goldrake appare sullo schermo, fa impennare gli ascolti.
La Goldrake-mania è già scoppiata e il merchandising si sbizzarrisce con la produzione di giocattoli, portachiavi, maschere di carnevale, tatuaggi, modellini, t-shirt per un volume d’affari stratosferico. E poi ancora con gelati, gomme da masticare, album di figurine...
Anche oggi, dopo 30 anni, è possibile trovare in vendita materiale dedicato al robot. Acquirenti accaniti sono i 30-40enni che sostengono Actarus senza il timore di sembrare anacronistici o ridicoli. Perché Goldrake ormai è un sempreverde, un cult come lo sono diventati I puffi, Topolino, I Flingstone ecc.
Il gradimento arriva puntuale anche in hit parade: il primo 45 giri, che contiene la sigla di testa “Ufo robot” schizza ai primi posti diventando un tormentone da cantare: “Ufo Robot Ufo Robot...si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole tra le stelle sprinta e va...” .
Durante la seconda serie viene inciso un secondo 45 giri : sul lato A troviamo “Goldrake” la sigla di chiusura della seconda e terza serie, mentre sul lato B c'è il brano “Vega” dedicato ai nemici di Actarus:“Vai contro i mostri lanciati da Vega/Vai che il tuo cuore nessuno lo piega”. Per un fenomeno di questa portata, la canzone non poteva che avere firme illustri come Vince Tempera“. La voce che interpreta i brani è di un certo Michel Tadini, in arte Actarus. Anche per il doppiaggio non si bada a spese: vengono ingaggiati infatti attori teatrali del calibro di Romano Malaspina.
Sempre in fatto di musica, nel 2006 il cantante Alessio Caraturo ha reinterpretato la sigla “Vega” trasformandola in una ballata romantica di gran classe.
Nel 2007 il robot irrompe anche tra i banchi dell’università: Alessandro Montosi, (un appassionato di cartoni nipponici) si laurea al Dams di Bologna con la tesi sul suo mito; una tesi che poi è diventata un interessante libro dal titolo “Goldrake: Storia di un eroe nell’Italia degli anni 80”.
In Italia sono stati realizzati tre adattamenti cinematografici non autorizzati della serie televisiva, ma nati da un'operazione di montaggio di vari episodi: Goldrake all'attacco, Goldrake l'invincibile e Goldrake addio. Dopo circa trent'anni dalla trasmissione televisiva, la serie è ritornata in Italia per il mercato dei DVD.
Insomma un successo che dura ormai da tre decenni scagiona definitivamente Goldrake dalle accuse e lo riabilita dopo tante letture distorte e critiche feroci.
A dare man forte a Goldrake verranno in soccorso gli altri robot, ideati dallo stesso autore. E il successo si ripete perché le vicende delle creature robotiche ormai sono una fetta irrinunciabile della televisione italiana per intere generazioni di fedeli telespettatori.
Comunque il boom dei cosiddetti “anime” robotici si è avuto agli inizi degli anni ’70 in Giappone; invece in Italia avverrà appunto sul finire di quegli anni e nei primi anni ’80.
La paternità dei manga robotici va riconosciuta al mitico Go Nagai, che oltre a Goldrake, disegna
“Devilman” e “Mazinga Z” nel ’72, “Grande Mazinga” nel 1974,” Getter Robot”, “Jeeg Robot d’acciaio”, e appunto Goldrake nel ’75.
Apparso in Giapppone nel 1972 su una rivista come manga, quello stesso anno di Mazinga Z viene prodotta e trasmessa la serie televisiva omonima in 92 episodi, che riscuote un grande successo di pubblico. Dopo Mazinga Z, la penna di Go Nagai concepisce il Grande Mazinga, che è il suo sequel. E Goldrake non è altro che il terzo e ultimo capitolo della trilogia dei Mazinga, detta “Mazinsaga”. In Giappone dunque Goldrake faceva parte di un progetto organico, tanto è vero che tra i personaggi c'è il pilota di Mazinga Z, Koji Kabuto, che i telespettatori italiani non conoscono; dovranno infatti aspettare fino al 1980, quando Rete 1 trasmetterà Mazinga Z. Ma in Italia la continuità tra i diversi capitoli della Mazinsaga si è persa del tutto, a causa di una messa in onda sommaria e disordinata; una linearità smarrita anche per l'alterazione dei nomi originali che impedisce di cogliere l'unicità del personaggio di Koji Kabuto, rimasto tale nell'adattamento del Grande Mazinga, ma chiamato Ryo in Mazinga Z, ed Alcor in Atlas Ufo Robot. Per rispettare l’ordine della trilogia, le reti italiane avrebbero dovuto trasmettere prima Mazinga Z, poi il Grande Mazinga ed infine Goldrake.
Ma ai robot possiamo perdonare tutto...

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