Gli scambisti della rete
In questo periodo di crisi economica, la cultura fiorisce sulle macerie di Wall Street anche grazie a iniziative come quella di paperbackswap.com, un portale dove lettori compulsivi preferiscono scambiare i libri gia' letti anziche' lasciarli a prendere polvere sugli scaffali. Il tutto e' amplificato dalle possibilita' di connessione offerte da Internet, che ha fatto lievitare il catalogo del sito fino alla cifra considerevole di oltre 2 milioni e 700 mila titoli, con piu' di 35 mila libri scambiati alla settimana. Per risparmiare le spese postali, ci sono scambisti che organizzano gruppi locali di lettura per incontrarsi dal vivo e passare di mano in mano il materiale letterario "altamente sovversivo" che mette a repentaglio il potere della telecrazia. Per chi invece non puo' proprio fare a meno del tubo catodico o dell'impianto stereo sono stati realizzati i siti affiliati SwapaDVD.com e SwapaCD.com, dove la gente scambia CD e DVD originali regolarmente acquistati, nella speranza che gli alfieri del copyright non decidano di criminalizzare anche questo tipo di attivita'. Almeno per il momento i servizi di paperbackswap e quelli del suo "cugino" bookmooch.com sono riservati a chi vive negli Stati Uniti: i lettori italiani possono affacciarsi su scambiolibri.net per consultare un catalogo di libri piu' modesto (circa 700 titoli) ma comunque animato da una comunita' di biblioscambisti altrettanto motivata. Queste pratiche daranno il colpo di grazia ad un mercato editoriale gia' in crisi? Forse, o forse no. Si puo' ipotizzare che i prodotti dei colossi dell'editoria che invadono gli scaffali delle librerie siano destinati a diventare il principale oggetto di scambio, e questo andrebbe a tutto vantaggio della piccola editoria indipendente. Grazie al volontariato letterario degli scambisti i piccoli editori vedrebbero pubblicizzati i propri prodotti con uno scambio che diventa marketing virale, e i pesci grossi che fanno il bello e il cattivo tempo nel settore librario sarebbero ridimensionati per una maggiore biodiversita' culturale. Troppo bello per essere vero? Sara', ma intanto proviamo a scambiarci qualche libro e vediamo che succede.
Commenti
Inserisci il tuo commento