Le grandi foto di "Life" e i miei scatti artigianali
Fino al 1972, quando il dilagare dell'informazione televisiva ha trasformato i settimanali illustrato in un prodotto di nicchia, le copertine di "Life" hanno catturato le immagini piu' significative della storia statunitense, ospitando i lavori di giganti della fotografia come Alfred Eisenstaedt, di cui ricordiamo la foto del marinaio che bacia la crocerossina a Times Square nel giorno della fine della seconda guerra mondiale, Robert Capa (fondatore dell'agenzia fotografica Magnum assieme a Henri Cartier-Bresson nel 1947) o Margaret Bourke-White, che ha raccontato per immagini il cuore invisibile e sofferente dell'America che si nascondeva dietro la patina luccicante del sogno americano.
Una delle sue foto piu' simboliche e' quella scattata nel febbraio 1937 a Louisville, Kentucky, dove un gruppo di afroamericani colpiti da una inondazione si mettono in fila per una distribuzione di cibo e di vestiti della Croce Rossa, di fronte ad un cartello gigante sul quale campeggia una sorridente famiglia di bianchi che celebra "gli standard piu' alti di vita del mondo. Non c'e' nessuno stile di vita come quello americano"
Oggi questa immagine e tutte quelle apparse su "Life" sono consultabili liberamente grazie all'acquisizione fatta da Google di tutto l'archivio fotografico di questo storico settimanale, e riscoprire quella foto mi ha riportato alla mente uno scatto che ho realizzato qualche settimana fa a New York, che ripropone in chiave moderna il contrasto tra la grandezza dell'Impero Statunitense e la fatica dei suoi cittadini piu' umili che la Bourke-White ha saputo cogliere sicuramente meglio di me.
http://images.google.com/hosted/life
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