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Gubi visto da Flaviano

Benvenuti!

Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Quando le notizie si gonfiano come la panna montata

Il trionfo delle opinioni

Le elezioni Usa hanno mandato in tilt la macchina dell'informazione/spettacolo
7 novembre 2008 - Carlo Gubitosa

Gli Stati Uniti hanno eletto un nuovo presidente, e si chiama Barack Obama. In occasione di un nuovo mandato elettorale la notizia da dare e’ questa, secca, asciutta e rispettosa della famosa regola delle “cinque W”: basta spiegare chi ha fatto cosa, quando, dove e perche’. Ma in queste elezioni che passeranno alla storia, i fatti hanno piu’ che mai ceduto il passo alle opinioni, e la notizia si e’ trasformata in un blob che rischia di fagocitare se stesso assumendo proporzioni colossali. Cerchiamo di ripercorrere alcune tappe dell’evoluzione di questo blob/notizia. Gli Usa hanno eletto un nuovo presidente, si chiama Barack Obama, e la notizia e’ che si tratta di un nero. Berlusconi ha detto che non e’ nero, ma che e’ abbronzato. L’opposizione si e’ indignata perche’ Berlusconi ha chiamato abbronzato un nero. Cicchitto ha detto che l’opposizione non ha senso dell’umorismo. Gasparri per dimostrare la tesi di Cicchitto si produce in uno show comico e dice che Al Qaeda e’ contenta del nuovo presidente. Le agenzie fibrillano e il caso esplode sui media internazionali. “Berlusconi l’ha fatto ancora” si legge nei commenti politici del New York Times online, e il fiorire di commenti a questa blobnotizia raggiunge ben presto numeri a quattro cifre. Nel frattempo Forattini disegna Bush che si trova l’america con un obama baby nel letto: “Sciagurata! Mi hai tradito con il maggiordomo negro!”, dice Bush, e Forattini diventa la notizia. Il coordinamento dei comitati di redazione della Poligrafici editoriale (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) si incazza e prende le distanze da forattini esprimendo “fermo e totale dissenso nei confronti della vignetta” pubblicata a reti unificate da tutti i quotidiani del gruppo. E l’ultima propaggine di questa muffa di notizie che si riproduce a ritmo vorticoso sono io, che cerco di riassumere tutto questo turbinio per dire in duemila battute quello che si potrebbe dire in tredici parole: gli Stati Uniti hanno eletto un nuovo presidente, e si chiama Barack Obama. Tutto il resto e’ fuffa: diffidate dai commentatori, dalle notizie che si gonfiano come la panna montata, e perfino da me.

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