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Gubi visto da Flaviano

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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Comunicazione

Toccare col mouse il muro della vergogna

Grazie alla rete, possiamo usare lo spray da un continente all'altro, e se il muro e' quello della Cisgiordania c'e' ancora piu' gusto
27 ottobre 2008

Quando i muri di cemento incontrano i bit fatti di idee, possono accadere cose incredibili. Come l'iniziativa lanciata dal gruppo di creativi olandesi Palo Dutch Concept Factory (PDCF), che ha promosso la nascita di un servizio di scritte murali "on demand". Visitando le pagine di www.sendamessage.nl basta spedire 30 euro e il testo che vogliamo veder apparire sul "muro della vergogna" allestito dal governo israeliano per ricevere tre foto in alta risoluzione della nostra scritta, realizzata con lo spray dai ragazzi coinvolti nel progetto. E' incredibile osservare i risultati dell'incontro tra le esigenze di una popolazione immersa in un conflitto e le competenze di comunicazione messe a disposizione della popolazione palestinese da questo gruppo di pubblicitari e addetti alle pubbliche relazioni. Grazie al contributo della Ong olandese ICCO, la Concept Factory continua a realizzare workshop a Ramallah raccogliendo le idee piu' creative e fantasiose. Il denaro raccolto grazie alla spedizione delle fotografie viene utilizzato per finanziare le iniziative sociali, educative e culturali delle Ong palestinesi che partecipano all'iniziativa. I membri della PDCF raccontano che "le chiacchiere, le risate e il brainstorming realizzati negli anni passati hanno prodotto molte idee davvero ispirate. Tutto partiva dal nulla, senza fogli di carta o un programma prefissato. Solo un gruppo di pubblicitari professionisti olandesi e ragazzi palestinesi molto svegli. Credeteci o no, dopo un po' di silenzio le idee hanno cominciato a spuntare come funghi". E sul sito www.palodutch.nl le tracce di questi progetti nel cassetto sono ancora fresche: passeggiate virtuali realizzate da olandesi con telecamera al seguito guidati a voce da ragazzi palestinesi che indicano cosa vogliono osservare e dove puntare la telecamera, per esplorare virtualmente il mondo fuori dalle barriere; realizzazione di un fotoromanzo sulla storia di una coppia di olandesi che vuole campeggiare a Ramallah e si scontra con i divieti polizieschi vissuti quotidianamente dai palestinesi; realizzazione del piu' lungo graffito murale del mondo, battendo l'attuale record dell'Iran (5 Km); trasportare in Europa un albero di Natale raccolto a Betlemme, coinvolgendo le citta' presenti lungo il tragitto. Per cambiare la realta', a volte bisogna partire da sogni come questi.

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