Giochi virtuali, soldati reali
Come si fa a cercare nuova carne da cannone senza dare troppo nell'occhio? Basta gettare l'esca giusta tra il pubblico dei videogiochi, pieno di ragazzi pronti ad arruolarsi col miraggio dei soldi facili per sostituire il mouse con un vero lanciarazzi, che da' molta piu' soddisfazione a patto di trascurare che dall'altra parte ci sono persone vere. E' cosi' che sfogliando le recensioni del sito gamespot.com mi sono imbattuto in un annuncio promozionale che precede i filmati di anteprima di alcuni giochi, una sorta di spot obbligato a cui sono costretti tutti quelli che vogliono vedere come funziona un videogame prima di comprarlo. Il video mostra un soldato afroamericano impegnato a raccontare la grandezza e l'utilita' del suo lavoro nel piu' grande esercito del mondo, con il rinvio finale a hwww.dosomethingamazing.com - un sito in cui si invita a "fare qualcosa di straordinario", come ad esempio arruolarsi nell'aviazione statunitense. Il sito in questione "e' dedicato alle cose straordinarie che i piloti dell'aviazione statunitense realizzano in tutto il mondo. Ogni giorno combattiamo su campi di battaglia in territorio straniero, controlliamo satelliti, difendiamo il ciberspazio e rendiamo i nostri cieli sicuri per tutti". Il testo e' corredato da una galleria di video che "forniscono una visione personale e mai vista finora della nostra incredibile abilita' e potenza di combattimento". Passando per Times Square poche settimane fa in un soggiorno newyorchese, il manifesto dello Zio Sam affisso sul gabbiotto di reclutamento volontario mi aveva fatto sorridere per la sua ingenuita' vintage, ma guardando questo sito ho dovuto ricredermi sull'abilita' degli "spin doctor" del Pentagono. La carta dei videogame non e' nuova, ed era gia' stata giocata con la distribuzione gratuita del gioco "America's Army", utilizzato per proporre il reclutamento ai videogiocatori dai riflessi piu' pronti e dal grilletto facile. Nel nostro piccolo paese di provincia a forma di stivale tutto questo passa inosservato, e continuiamo a chiamare eroi ragazzi plagiati dalla propaganda di chi vuol fare la guerra con i figli degli altri. I falsi moralisti che denunciano internet come strumento di corruzione dei bambini si dimenticano di denunciare gli eserciti come strumento di corruzione degli adolescenti. Gli educatori e i pedagogisti non hanno gli strumenti o l'interesse per rilevare il fenomeno, e l'unico modo per accorgersi della caccia al soldato fatta coi videogiochi e' quello di capitarci casualmente in mezzo.
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