Youtube e il giornalismo online
Mentre in Italia si comincia a fare l'esame da giornalista senza macchina da scrivere, YouTube e il Centro Pulitzer hanno lanciato il "Project Report", un concorso mirato a valorizzare i lavori dei videogiornalisti che producono informazione in rete fuori dai circuiti commerciali. Tra le prove in programma c'e' la realizzazione di un video in inglese, o con sottotitoli inglesi, che racconti in tre minuti la storia di una persona appartenente alla propria comunita' locale e abbastanza interessante per essere presentata al mondo intero. In palio ci sono 10.000 dollari e un computer portatile, ma i premi sono riservati agli utenti che risiedono dei Paesi in cui YouTube è stato lanciato ufficialmente: Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Corea, Nuova Zelanda, Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti. Anche chi non ha intenzione di partecipare al concorso puo' imparare i trucchi del mestiere con i video dimostrativi realizzati per l'occasione da reporter professionisti, che danno consigli su come raccontare al meglio una storia. Su Youtube e' gia' stato attivato un apposito canale video destinato al concorso dove sono gia' stati depositati diversi materiali, tra cui la storia di Simon Mothibi, un ragazzo sudafricano che ha reagito al suo ritardo psichico scegliendo di diventare un atleta. Tre minuti che valgono un documentario. Il Pulitzer Center non e' nuovo a questo genere di iniziative: sul sito "Untold Stories" (storie non raccontate) il centro raccoglie informazioni su un ventaglio di argomenti che spaziano dai conflitti in Iraq e Georgia alle violazioni dei diritti umani in Birmania ed Etiopia, alle tensioni sulle risorse naturali presenti nell'Africa dell'est e in america latina. Una boccata d'aria di giornalismo che restituisce fiducia nell'arte del racconto giornalistico e nell'immenso potere di cambiamento che puo' esprimere. Come se non bastasse, il centro finanzia anche i costi di viaggio relativi a reportage su argomenti e regioni dimenticate dalla stampa mainstream statunitense. Gli aspiranti cronisti italiani hanno una ragione in piu' per gettare alle ortiche la macchina da scrivere e provare a gettarsi in questo mestiere. Info: http://www.pulitzercenter.org/
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