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Gubi visto da Flaviano

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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Cronisti di strada all'assalto dei municipi

25 settembre 2008 - Carlo Gubitosa

"Le assemblee comunali sono pubbliche, e quindi pubblichiamole online". Questo concetto semplice e chiaro ha ispirato l'operazione "Fiato sul collo", una nuova iniziativa degli "antipolitici" lanciati da Beppe Grillo come orde di folletti muniti di telecamera a riprendere i dibattiti degli amministratori locali, noiosi quando va bene, devastanti quando con due battute, tre righe e quattro voti si approvano devastanti progetti di urbanistica che fanno gli interessi di poche aziende e non quelli di tutti i cittadini. Ma qualche signorotto locale non ha gradito l'iniziativa, e le telecamere sono state trattate come ospiti sgraditi e illegali. "Durante la seduta - racconta Giacomo Sicurello di Desio (MI) - sono stato chiamato dal presidente del consiglio comunale a spiegare i motivi per cui avevo con me una telecamera, così ho dichiarato che si trattava dell'operazione fiato sul collo. Mi è stato risposto che il regolamento vietava un simile comportamento e la maggoranza in aula ha votato perchè terminassi le riprese. Poco dopo sono stato portato in caserma dalla polizia locale che inizialmente voleva la cassetta con il video e che infine me l'ha lasciata a patto che non la condividessi via web. Qualche settimana più tardi vengo convocato dai Carabinieri che mi leggono un'esposto di due consiglieri, una sorta di minaccia di querela che scatterebbe nel caso pubblicassi le immagini". Un consiglio a chi decidera' di registrare altri consigli comunali: non dite che state realizzando l'operazione "fiato sul collo" lanciata da Grillo, perche' magari qualcuno si spaventa e vi fa sbattere fuori dai vigili, come e' gia' accaduto in piu' occasioni. Se vi chiedono le ragioni della vostra presenza videomunita, dite semplicemente che volete offrire alla comunita' locale un servizio pubblico riprendendo i consigli comunali, come fa la Rai con le dirette dal Parlamento, pero' gratis. Se ve lo impediscono, fatevi dire il nome e il cognome di chi vi proibisce le riprese, spiegando che la legge e' dalla vostra parte e che ci sono gli estremi per denunciare l'abuso d'ufficio di chi vuole far politica a porte chiuse spegnendo gli occhi elettronici dell'opinione pubblica. Magari cosi' la capiscono.

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