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Gubi visto da Flaviano

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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Il biscione contro youtube

9 settembre 2008

Prima o poi c'era da aspettarselo: il biscione di Cologno Monzese ha lanciato il suo morso avvelenato contro il regno del video libero. Secondo gli avvocati di Mediaset, che hanno sporto denuncia contro Google e Youtube, il servizio di condivisione video piu' famoso al mondo dovrebbe pagare 500 milioni di euro per risarcire i danni derivati dalla "illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del Gruppo". E gli azzeccagarbugli biscionati si sono presi pure la briga di fare un censimento, annunciando una "rilevazione a campione" in base alla quale sarebbero stati individuati "4.643 filmati targati Mediaset, pari a oltre 325 ore di materiale video". Dopo aver sparato in aria questi numeri, la nota ufficiale si perde in una capriola logica: affermando che Internet ruba audience e fa perdere soldi: "è possibile stabilire che le trecreti televisive italiane del Gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori". Per chi considera la pubblicita' televisiva come un pericoloso veleno mentale, questa e' solo una buona notizia: i telespettatori italiani preferiscono vedere su Youtube vecchi video Mediaset interessanti piuttosto che nuove scemenze farcite di pubblicita'. I navigatori sono piu' interessati alla memoria storica del Paese che a Maria de Filippi, e vanno a cercare su Youtube gli spezzoni di diretta televisiva dove Toto' Cuffaro abbaiava contro Giovanni Falcone durante il Maurizio Costanzo Show, presentandosi come la faccia pulita della Sicilia. Ma oggi Mediaset pretende che questi documenti vengano oscurati in nome del dio copyright. La soluzione e' semplice: prendete tutto l'archivio video, mettetelo in rete e raccattate soldi con i contatti pubblicitari. Altrimenti lasciate che Youtube faccia il suo lavoro di raccolta e di memoria di cio' che sparisce dal video nel tempo di uno spot. E' molto improbabile che questa azione legale porti a risultati concreti, dal momento che Google e Youtube sono molto attenti nel far accettare ai propri utenti regole che li sollevano da qualunque responsabilita' nel caso di un utilizzo improprio del sistema. A essere maligni verrebbe da pensare che questa manovra sia in realta' uno spregiudicato gioco di borsa, costruito ad arte per illudere il mercato sulla finta solidita' dell'azienda Mediaset, pronta a sciogliersi al sole non appena verra' rimosso il puntello di leggi compiacenti che la sorregge soffocando il mercato pubblicitario e continuando a lanciare nell'etere il segnale di una emittente illegale.

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