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Gubi visto da Flaviano

Benvenuti!

Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

La mia terra la difendo
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Il telefono con la mela e’ ancora acerbo

30 luglio 2008

Il bello della rete e’ che ogni tanto si parla male di qualcosa o qualcuno. Nell’informazione commerciale tutti i libri sono capolavori, tutti i dischi sono successi, tutti i film sono imperdibili, e tutti i telefonini sono oggetti del desiderio. Ma c’e’ chi ha fatto le pulci all’Iphone 3G, il nuovo frutto cresciuto sull’albero della Apple, e ha scoperto che si tratta di un oggetto che forse non e’ poi cosi’ desiderabile. A fare le pulci al melafonino e’ stato Matt Lee, un attivista della Free Software Foundation che sul sito defectivebydesign.org combatte i prodotti « contagiati » dai sistemi di protezione dei contenuti considerati come serrature che lasciano fuori dalla porta il padrone di casa. Secondo Matt le ragioni per non comprare un Iphone sono tante e valide : «Iphone blocca il software libero. Gli sviluppatori che vogliono realizzare un programma per Iphone devono pagare una tassa alla Apple, che diventa l’unica autorita’ in grado di decidere quali programmi puo’ utilizzare il nostro telefonino. Iphone e’ basato sull’utilizzo delle tecnologie DRM, che negano la liberta’ degli utenti. Iphone espone i tuoi dati personali al rischio di intrusioni esterne. Iphone non e’ in grado di riprodurre materiali multimediali codificati con formati liberi e aperti come Ogg Vorbis e Theora. Iphone non e’ una scelta obbligata – conclude Lee –. All’orizzonte ci sono alternative migliori che rispettano la tua liberta’ non permettono agli altri di spiarti, riproducono formati multimediali aperti e ti permettono di utilizzare software libero ». Ma la fantasia degli hacker non conosce limiti, e se i consumatori ignari si getteranno sui melafonini come mosche impazzite, sono convinto che molti programmatori decideranno di rischiare in prima persona per « liberare » anche questa tecnologia. Del resto non sarebbe la prima volta: gia’ in passato i pirati socialmente utili si sono dilettati a sgretolare le protezioni che le multinazionali dell’intrattenimento avevano innalzato a « difesa » di prodotti come il DVD e le console per videogiochi. Se gli Iphone hanno deciso di entrare nelle tasche di milioni di utenti, e’ bene che stiano attenti alle inevitabili ribellioni di chi dira’ « il telefono e’ mio e me lo gestisco io »

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