La riforma dei media? Comincia da noi
Se i media italiani puzzano di vecchio, per respirare una boccata
d'aria nuova basta dare un'occhiata alle cronache della "National
Conference for Media Reform" la Conferenza Nazionale per la Riforma
dei Media che dal 6 all'8 giugno ha raccolto a Minneapolis piu' di
3000 giornalisti, tecnoattivisti e bloggers con lo slogan "la riforma
dei media comincia da me". In questa circostanza, le realta' emergenti
di informazione alternativa hanno potuto incontrare i promotori di
iniziative consolidate come "Democracy Now!" di Amy Goodman
(democracynow.org), Fairness and Accuracy in Reporting (fair.org),
Media Matters (mediamatters.org) e il "Centro per la democrazia nei
media" (prwatch.org). "C'e' l'esigenza di criticare i media
commerciali - ha affermato Amy Goodman - ma al tempo stesso abbiamo
bisogno di costruire media indipendenti che possano informare,
illuminare e spostare in basso il potere. Non possiamo semplicemente
stare ad aspettare guardandoci attorno in attesa di un giornalismo
piu' indipendente, incisivo e capace di inchieste". Da noi e' sparito
il ministero delle comunicazioni e non si sa piu' a chi rivolgersi per
sollecitare cambiamenti nel settore dei media. Oltreoceano, invece,
l'organizzazione nonprofit "Free Press", promotrice dell'evento e di
altre iniziative editoriali indipendenti (www.freepress.net) e'
riuscita a coinvolgere nella conferenza anche il deputato locale Keith
Ellison, eletto proprio nel distretto di Minneapolis come primo membro
musulmano del Congresso statunitense. La lista dei 60 gruppi di lavoro
che hanno animato la conferenza di Minneapolis comprende dibattiti su
"la stampa etnica nelle comunita' afroamericane", "Attivismo hip-hop:
strategie urbane e aggregazioni mediatiche", "il potere in tasca.
Telefonini per il cambiamento sociale", "La leadership giovanile nel
settore dei media" e altro ancora. E da noi che succede? Un piccolo
sasso lanciato nello stagno e' la campagna "Informazione Pulita"
(www.giornalismi.info/ip) che propone alcune soluzioni per aprire le
finestre e cambiare l'aria nella stanza dei media: liberta' di scelta
per l'uso dei soldi pubblici destinati all'editoria, libero accesso
all'ordine dei giornalisti, libere elezioni del consiglio di
amministrazione della Rai.
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