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Si stringe la sorveglianza attorno ai dissidenti politici

O' Zulu dei 99 posse schedato dal Vaticano

Abbiamo le prove: Luca "O' Zulu" Persico e' stato attirato in una trappola clericale. Voleva solo formare una coppia con la donna che ama, e ora si ritrova iscritto nei registri ufficiali della Santa Chiesa Cattolica Romana.

11 giugno 2009 - Ulisse Acquaviva

30 maggio 2009 - Luca "O' Zulu" Persico mentre parla al microfono della parrocchia della chiesa di San Pietro e Paolo a Capocastello (AV)

Le ingerenze dello stato Vaticano sui dissidenti italiani si sono fatte sempre piu' insopportabili: ora si mettono perfino a schedare i cantanti.

La prima vittima di questo nuovo giro di vite che subappalta il controllo sociale alle gerarchie ecclesiastiche e' stato Luca Persico, noto ai fan dei 99 Posse come "O' Zulu", la voce ringhiosa e ribelle che negli anni '90 ha raccontato la rabbia di una generazione contro le ingiustizie dell'Italia rampante e di un mondo che correva impazzito a destra verso la globalizzazione finanziaria.

Questa trappola, che il 30 maggio scorso ha portato la firma di un anticlericale come Luca sui registri ufficiali della Chiesa di Roma, e' stata allestita dalla sua bella consorte Stefania, che ha complottato alle spalle del marito con la complicita' di Don Vitaliano della Sala, il prete no-global che ha condiviso con Zulu tante battaglie civili: dal Chiapas al controvertice di Genova 2001, dalle lotte in difesa dell’ambiente a quelle in favore dei precari e dei disoccupati.

Nel 1995 Zulu cantava che "Dio deve essere importante / ma attenzione attenzione / non parlerò di dio con chi sostiene una religione", e dopo 14 anni la religione si e' presa la sua rivincita con un bell'autografo di Luca sui registri di matrimonio, che le solite malelingue sono gia' pronte a strumentalizzare come la resa definitiva dell'antagonismo anticlericale.

Ma quello che puo' sembrare un trionfo della burocrazia cattolica e' in realta' una vittoria dell'amore: siamo sicuri che per conquistare la sua bella avrebbe partecipato volentieri anche a cerimonie buddiste, riti ayurvedici, sedute spiritiche, sessioni di meditazione alla Osho e preghiere islamiche.

E quindi pazienza per la schedatura del Vaticano, che da domani potra' aggiungere anche il fondatore dei 99 posse alle statistiche sul numero dei cattolici in Italia. Con la sua scelta di sposarsi in chiesa O' Zulu ha dato una grande prova di apertura alla diversita' del pensiero, uno schiaffo morale a chi predica l'intolleranza religiosa e invita le ragazze di parrocchia a non mischiarsi con i cattivi dei centri sociali o peggio ancora con neri, musulmani o hare krisna. Ragazze dell'oratorio, smettetela di essere cosi' schizzinose! Trombatevi anche chi ce l'ha col Vaticano, e magari scoprirete uomini migliori dei vostri catechisti.

Di fronte a questo trionfo dell'amore e della comprensione reciproca tra marito e moglie, diffidiamo la stampa di regime dal far partire le sue solite speculazioni con le cazzate di circostanza sulla "conversione del mangiapreti", e ci uniamo alla festa musicale allestita per Luca dai suoi amici Enzo Avitabile e Marcello Colasurdo (che gli hanno fatto i cori in chiesa) e da Daniele Sepe, il Gruppo operaio 'E Zezi, i 24Grana, Lukariello, Katap, Jovine, Safylle, A67, Gentestranaposse, Enrico Capuano, Emiro, Almamegretta e ovviamente i 99 Posse, lo storico gruppo dei centri sociali partenopei.

Consegnamo alla pubblica visione della rete questa magnifica immagine rubata a Facebook che ritrae Zulu mentre parla al microfono della parrocchia della chiesa di San Pietro e Paolo a Capocastello (AV), sotto una croce che per un momento rappresenta anche i poveri cristi del mondo e non solo i crociati di turno. C'erano anche altre foto, ma quelle restano private. La sposa e gli invitati non sono personaggi pubblici, noi siamo indiscreti ma non pettegoli e quindi non ci resta che dire nostri di lettori di farsi i fattacci loro.

Per par condicio, nei prossimi giorni il Cardinal Ruini sara' all'"Officina 99" di Napoli per un incontro allietato da un bel te' di Marijuana servito secondo il rito buddista e da un corso di recupero sulla Teologia della Liberazione, con un gruppo di indios del Chiapas che spieghera' a Ruini quello che non ha potuto leggere sui libri delle Edizioni Paoline.

 

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