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Questo sito e' un contenitore di materiale vario senza nessuna organizzazione logica. L'artigiano di questa fabbrica di parole e' Carlo Gubitosa: scrittore compulsivo, sedicente ingegnere, appassionato di cause perse e tecnofilo cronico.

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La mia terra la difendo

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Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita

La mia terra la difendo

La rabbia e la speranza di un ragazzo che amava la sua terra. La storia di Giuseppe, il ventenne di Campobello di Licata che ha affrontato "il pregiudicato Sgarbi" con una telecamera, due amici e un pacco di volantini.
Carlo Gubitosa

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Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP

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Se siete a caccia di pennivendoli famosi con le mani sporche di guerra, marchette, p2 e razzismo anziche' di inchiostro, questo e' il libro che fa per voi. Il consiglio e' disinteressato: io non ci guadagno niente sul venduto perche' mi pagano a forfait, lo dico per quelli che hanno problemi di schiena a tenere in mano un pesante tomo di Travaglio e vogliono qualcosa di piu' agile da leggere in bagno.
12 febbraio 2011 - Carlo Gubitosa

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Renzismo e scoutismo a confronto

Avviso a Famiglia Cristiana: Renzi non è Baden-Powell, e con lo scoutismo c'entra poco.

Sulla copertina del settimanale cattolico una frase del fondatore dello scoutismo viene erroneamente attribuita al premier.
7 agosto 2014 - Carlo Gubitosa

Copertina di "Famiglia Cristiana", 10 agosto 2014

L'ultima copertina di Famiglia Cristiana parla dello "scout più famoso d'Italia", con una citazione di Baden-Powell (contenuta nel suo ultimo messaggio agli scout), che viene erroneamente attribuita a Matteo Renzi: "gli scout devono lasciare il mondo un pò migliore di come lo hanno trovato".
 
Questa immagine molto forte e lo svarione altrettanto rilevante mi portano a riflettere sul rapporto mai chiarito tra scoutismo e renzismo, spingendomi a rispolverare dai ricordi la legge scout che a suo tempo anch'io mi sono impegnato ad osservare all'interno dell'Agesci, come scout, come educatore e come membro del settore nazionale Pace-Nonviolenza-Solidarietà. Ed eccoli qui, i dieci punti di questa legge, da mettere a confronto con la prassi del nostro premier.
 
"La Guida e lo Scout pongono il loro onore nel meritare fiducia", e se un loro compagno di squadra fa il premier non gli fanno le scarpe dopo averlo rassicurato dicendo "stai sereno", men che meno dopo aver detto in Tv di rifiutare "gli inciuci di palazzo" come scorciatoia per Palazzo Chigi.
 
"La Guida e lo Scout sono leali", e se prendono un impegno coi cittadini di Firenze lo rispettano con costanza, e lavorano sodo anziché disertare i consigli comunali per carrierismo vincendo il campionato degli assenteisti.
 
"La Guida e lo Scout si rendono utili e aiutano gli altri", e non trascinano un intero paese in inutili e dannose riforme istituzionali dal sapore autoritario, che rischiano di aumentare il baratro tra cittadini e istituzioni danneggiando tutti.
 
"La Guida e lo Scout sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout", e non insultano una oncologa chiamandola "apprendista alchimista", alzando la voce e impedendole di parlare solo perché si oppone agli inceneritori considerando cancerogene le loro emissioni inquinanti.
 
"La Guida e lo Scout sono cortesi", non fanno i gradassi e non dicono "Tizio chi?" per sminuire, annullare o irridere chi li critica.
 
"La Guida e lo Scout amano e rispettano la natura", non fanno leggi salva-Ilva che proteggono gli inquinatori, e non alzano i limiti di legge per la concentrazione di sostanze tossiche nei poligoni di tiro, equiparandoli alle aree industriali per non doverli bonificare.
 
"La Guida e lo Scout sanno obbedire", anche e soprattutto alle regole della Costituzione Italiana, senza considerarla un giocattolo da stravolgere a piacimento negando al Paese un serio dibattito pubblico su un progetto che stravolge le istituzioni, e bollando come "professoroni" chiunque provi ad aprire questo dibattito.
 
"La Guida e lo Scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà", perché sono preparati ad affrontarle, e per evitare che siano gli altri a ridere, o i propri concittadini a piangere, non si mettono di certo a parlare a braccio lingue che non conoscono mentre rappreentano il proprio paese in un contesto internazionale.
 
"La Guida e lo Scout sono laboriosi ed economi", e non si fanno sanzionare dalla Corte dei conti per danno erariale
 
"La Guida e lo Scout sono puri di pensieri, parole ed azioni", e non fanno accordi segreti con pregiudicati, perchè in politica la purezza delle azioni si chiama trasparenza.
 
Tutto questo per dire che la divisa non fa lo scout, e che da ex educatore scout gradirei che Matteo Renzi si tenesse alla larga dallo Scoutismo, che non è "cosa sua", al pari della Costituzione Italiana di cui ora si crede il padrone.
 
Del resto non hanno preteso di diventare alfieri dello scoutismo politico neppure altri "ex" sbarcati in politica come Luigi Lusi, Ignazio La Russa, Giorgia Meloni o Corrado Passera, e non si capisce perché Renzi dovrebbe fare eccezione.
 
In uno stato laico e democratico, un movimento giovanile che si è sempre caratterizzato per la libertà negli orientamenti poliici e l'educazione pre-partitica alla cittadinanza responsabile, non può essere fagocitato dalla megalomania pigliatutto di un ennesimo "unto dal signore" che promette miracoli alla nazione mentre l'unico miracolato è lui, per aver avuto la fortuna di nascere in un paese talmente ferito dall'ignoranza e abbrutito dalla televisione e dai mass-media da non trovare nulla di meglio di lui come capo del Governo.
 
Nell'Agesci ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare scout e guide convintamente di destra, anarcoinsurrezionalisti, comunisti e leghisti, cattolici ultraortodossi e cristianamente dubbiosi, preti e mangiapreti, sposati e divorziati, etero e gay, militari e antimilitaristi, politicizzati e astensionisti, ribelli o accomodanti.

Anche con punti di arrivo molto distanti, tutti loro sono accomunati dal pensiero libero e non omologato come punto di partenza, frutto del metodo scout che educa alla libertà e alla ricerca della propria strada individuale.

Tutti loro, inoltre, sono distanti anni luce dalla cultura del renzismo che non promuove nel PD la libertà di critica, il pensiero libero, il dissenso e lo spazio per le voci fuori dal coro. 
 
Vai pure dove vuoi, caro Matteo, e portati pure appresso la naziona se ci riesci. Ma per piacere, mentre lo fai togliti il fazzolettone dal collo e chiedi al tuo uffiicio stampa di non giocare con la tua immagine da boy-scout, perché tu non rappresenti lo scoutismo italiano.
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